Motivato dalla ricerca della rappresentazione della luce, citato da molti critici, quali Renato Barilli, come uno fra i migliori artisti del Novecento italiano, ha nella tecnica del "grattage" il suo tratto più conosciuto: i suoi quadri realizzati con tale tecnica presentano superfici colorate rigate da minuti graffi, che danno l'illusione di nuvole di scintille.
È stato un artista dalla personalità seria e schiva: la sua opera ha cominciato ad essere riscoperta dalla critica nei testi che, alla fine del ventesimo secolo, cominciarono a tirare le somme sulle maggiori figure del secolo.
I suoi "grattage" vengono considerati come pionieristici per tutta la ricerca spazialista e astratta della seconda parte del Novecento, in pratica un accenno a quello che poi diverrà il gesto risolutivo del "taglio" di Fontana.
Deluigi ha partecipato a otto Biennali di Venezia: 1930, 1932, 1948, 1950, 1952, 1954, 1962 (sala personale), 1968 (sala personale) e a due Quadriennali di Roma: 1959, 1972.
La Biennale di Venezia gli ha dedicato nel 1980 un'importante retrospettiva.
Opere di Deluigi sono presenti in numerosi musei e raccolte pubbliche.
Una sua importante opera è esposta nella collezione permanente del Museo Revoltella di Trieste.
Collaborò con la Scuola dei Mosaicisti del Friuli, eseguendo, per conto della SADE, i cartoni per i panelli musivi per le seguenti centrali : termoelettrica Marghera “Giuseppe Volpi” (1951), idrica Soverzene “Achille Gaggia”(1952), idrica Malga Ciapela (1956), idrica Somplago (1957), idrica Sospirolo – Mis (1957), termica Porto Corsini (1959), idrica Pontesei (1960). [2]