«La fotografa Marianne Braslauer sceglie spesso punti di vista distanti ed elevati, per osservare dall'alto i panorami, le piazze e le persone in essi presenti. Il suo sguardo fotografico fissa così dettagli strutturali, come l'oscillazione di una banchina sulla sponda della Senna o lo zigzagare di una ringhiera, dando alle immagini un ordine formale. L'impressione viene rafforzata da un potente gioco di luci e ombre in stile Man Ray»
«Fin da tenera età mi sono interessata all'arte, per la precisione, alla pittura. Quando avevo quattro anni, avevo già la passione di visitare musei e, sapete, non è un'esagerazione. [...] A 15 anni ho visto una mostra fotografica alla Flechtheim Gallery: i ritratti della fotografa Hanna Riess, mi piacquero così tanto che decisi di studiare fotografia»
(Marianne Breslauer in Retrospektive Fotografie[2])
Marianne Braslauer, di origine ebraiche, nasce a Berlino nella Germania che diverrà, dieci anni dopo, la Repubblica di Weimar. Appartiene ad una famiglia in cui si respira arte e cultura, il padre Alfred Breslauer è uno noto architetto di Berlino, e suo nonno, Julius Lessing (padre di Dorothea, madre di Marianne), un importante storico dell'arte che fu il primo direttore del Kunstgewerbemuseum di Berlino[3][4]. Fin in tenera età si interessa all'arte visitando anche musei e mostre. Ha infatti appena quindici anni quando nasce il suo interesse per la fotografia, precisamente dopo aver visto una mostra fotografica della fotografa Hanna Riess[2]. Dal 1927 al 1929 prende lezione di fotografia in vista di realizzare il sogno di fare la fotoreporter girovaga per il mondo. Sua musa ispiratrice in quel tempo, è la fotografa ritrattista tedesca Frieda Gertrud Riess[5] e anni dopo suoi "modelli" saranno i famosi fotografi André Kertész e Brassaï[6]
Considerata una degli esponenti di punta del movimento fotografico denominato New Photography, Marianne ha fatto parte di una generazione di importanti donne fotografe che si formarono durante la Repubblica di Weimar, come Germaine Krull, Lotte Jacobi, Ellen Auerbach, Johanna Mandello, Grete Stern. Gente fotografata per la strada, ritratti, panorami osservati dall'alto con persone in transito o semplici oggetti statici, sono alcuni temi della sua produzione fotografica realizzata con uno stile tutto personale, in cui "il punto di ripresa" ed il "gioco di luci" gioca un ruolo fondamentale.
^ Daniela De Mattia, Architettura antica e Progetto: Dalla Bauforschung al progetto architettonico in area archeologica, pag.50, nota 36, Roma, Cangemi editore, 2016, ISBN978-88-492-9608-2.