Nel 1970, durante il regime autoritario di António Salazar, fu la prima donna ad assumere incarichi di governo nel Paese, come sottosegretario di Stato con deleghe alla Salute e all'Assistenza nel dicastero di Marcello Caetano, l'ultimo della serie di Estado Novo[3]. Si occupò fra l'altro del IV Piano di Sviluppo, della verifica dell'operato del Commissario di Governo per gli Affari di Stato in India, di protezione degli animali e di trapianti di organi e di tessuti[4].
Nel 1974, a seguito della rivoluzione dei garofani, emigrò per Rio de Janeiro[3], ove in seguito fu raggiunta da Caetano e dove entrò in magistratura (nel 1993, come titolare della 28ª Vara Federal della città brasiliana); si trattenne nella funzione sino al pensionamento, nel febbraio 1999. Le fu conferito il Collare d'Onore al merito giudiziario[4]. Fu anche assessore speciale della Scuola di Magistratura Regionale Federale della 2ª Região e diresse il Forum della Sezione Giudiziaria di Rio nel biennio 1993/1994.
La Cárcomo Lobo fu membro del Consiglio Permanente della Associazione dei Giuristi dei Paesi di Lingua Portoghese e della Accademia Brasiliana di Scienze Economiche, Politiche e Sociali. Fu infine direttrice della Associazione Commerciale di Rio de Janeiro[1], e presiedette Il consiglio Imprenditoriale degli Affari Legali sino al giugno 2017, per poi rinunciare alla carica così da potersi dedicare alla stesura del libro "O Sistema Judicial da União Européia – Espaço de Liberdade, Segurança e Justiça" (Il sistema giudiziario dell'Unione Europea - Spazio di libertà, Sicurezza e Giustizia).