Nacque nel villaggio di Schakkebroek parte del comune di Herk-de-Stad, allora chiamata ufficialmente col nome francese di Herk-la-Ville, nel Limburgo belga. Era la settima di otto figli dei coniugi Cornelius Jeurus ed Agnèse Thijs, persone di fede ed agiati agricoltori[1].
Orfana di madre a sette anni, fu affidata agli zii e frequentò l'istituto delle Orsoline di Schakkebroek, quindi le Figlie della Carità a Gand dove si era fatta suora la sorella più grande, Maria.
Suor Amandina arrivò a Taiyuan il 4 maggio 1899 con altre 6 consorelle ed ebbe subito il compito dell’ambulatorio e del dispensario, attivati in attesa dell’ospedale progettato. Per il suo atteggiamento allegro era chiamata dai locali[1]
«la vergine europea che ride sempre.»
Il martirio
Alla fine del XIX secolo, la situazione si deteriorò rapidamente a causa di calamità naturali e problemi internazionali, che generavano sentimenti xenofobi; scoppiata la rivolta dei Boxer contro gli europei in generale e contro i cristiani che venivano assimilati ai primi, tanto i vescovi che le suore rifiutarono di lasciare la loro missione[1][2].
Arrivati i boxer nel vicariato, espulsero le orfane dalla struttura, arrestarono la comunità cattolica (come anche quella protestante) e quattro giorni dopo, il 9 luglio, giustiziarono tutti: le sette suore, i due vescovi, due sacerdoti, un frate e quattordici laici cinesi. Suor Amandina fu tra le ultime ad essere uccisa: dopo aver cantato un Te Deum con le consorelle fu decapitata. Aveva 27 anni.
Culto ed eredità
Suor Amandina è stata beatificata il 24 novembre 1946, insieme con altri 28 francescani e francescane martirizzati in Cina; è stata poi proclamata santa il 1º ottobre 2000 da san Giovanni Paolo II col gruppo dei 120 martiri cinesi. La sua festa canonica è stata fissata al 9 luglio, il giorno del martirio[3].
La sua casa natale a Schakkebroek, fattoria originale "splendidamente conservata"[4], è diventata il museo Sant'Amandina.
All'interno, il fienile è stato trasformato nella cappella cinese.
Il sito è un monumento protetto[5] ed anche la strada è stata intitolata a lei.
Citazioni
«Come potrei ringraziarvi? non ho nulla se non la mia vita»
«Sono interamente per Gesù e sono pronta a tutto ciò che ci si aspetta da me»
^(NE) Frieda Schlusmans et al., Inventaris van het cultuurbezit in België, Architectuur, Provincie Limburg, Arrondissement Hasselt. Bouwen door de eeuwen heen in Vlaanderen, 6n2 (He-Z), Bruxelles - Gand, 1981.
(EN) Anthony E. Clark, China's Saints: Catholic Martyrdom During the Qing (1644-1911), Lanham, Maryland, Lehig University Press, Rowman & Littlefield, 2011.