Nel 1236 fu traslato alla diocesi di Arezzo e rimase in carica fino al 1248. Nemico di Federico, dopo una battaglia fu fatto prigioniero nel dicembre 1247 ed impiccato presso Parma il 21 febbraio 1248. La sua uccisione fu oggetto di scandalo e i guelfi lo elessero a "martire", soprattutto grazie agli scritti di Ranieri di Viterbo[1].