Maigret e il commerciante di vini

Maigret e il commerciante di vini
Titolo originaleMaigret et le marchand de vin
Altri titoliMaigret e il produttore di vino
AutoreGeorges Simenon
1ª ed. originale1970
1ª ed. italiana1970
GenereRomanzo poliziesco
Lingua originalefrancese
SerieRomanzi con Maigret protagonista
Preceduto daMaigret e il capellone imprudente
Seguito daMaigret e la vecchia pazza

Maigret e il commerciante di vini (titolo originale Maigret et le Marchand de vin), uscito in Italia anche col titolo Maigret e il produttore di vino, è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista Maigret, il settantunesimo romanzo dedicato al celebre commissario.

Simenon lo scrisse dal 23 al 29 settembre 1969 a Epalinges (cantone di Vaud) in Svizzera: fu pubblicato il 27 febbraio 1970 in Francia presso l'editore Presses de la Cité.

È uno dei rari romanzi con Maigret protagonista nei quali si trova un preciso riferimento a fatti di attualità della Parigi dell'epoca: nel corso dell'inchiesta si accenna che i mercati generali, allora ancora situati a Les Halles, "fra qualche mese saranno trasferiti a Rungins"[1], cosa che avvenne nel 1971, circa un anno dopo il libro.

Trama

L'angolo tra rue Fortuny e rue de Prony

Mentre Maigret sta interrogando Théo Stiernet, un ragazzo che ha ucciso sua nonna per pochi franchi, arriva la notizia che per strada, nel XVII, è stato ucciso Oscar Chabut, un ricco commerciante di vini. Maigret lascia l'interrogatorio del ragazzo a Lucas e si reca sul posto, in rue Fortuny, dove ogni mercoledì la vittima andava a un appuntamento con Anne-Marie Boutin, detta anche la Cavalletta, sua segretaria e in segreto amante. Poi va a far visita a Jeanne, sua moglie, nel loro appartamento di place des Vosges. Lei gli fornisce una lunga lista scritta di relazioni che il marito ha avuto negli anni. Durante l'inchiesta Maigret non si sente bene (sua moglie ha appena avuto l'influenza), indossa una sciarpa, ingoia un'aspirina, ma non demorde. Riceve una telefonata anonima dove un uomo gli dice che Chabut era un "porco", ma in fondo Maigret non crede sia un affare di gelosia. Piuttosto sospetta di Gilbert Pigou, una volta contabile dell'azienda Vin des Moines, di proprietà della vittima, il quale è stato licenziato sei mesi prima in modo brusco. È lui che continua a telefonare e a seguire per strada il commissario che, a sua volta, lo sta facendo cercare. Poi una sera tardi Pigou si presenta a casa del commissario, stremato, e confessa. Ha ucciso lui Chabut, perché era cinico e sadico e non riusciva a provare compassione per i propri dipendenti, anzi aveva approfittato di un suo piccolo errore contabile per fargli una scenata umiliante, talmente plateale che da allora non era più riuscito a trovare altro lavoro. Pigou confessa anche di essere stato costretto nei tre mesi precedenti l'omicidio a rubare, poiché sua moglie lo accusava di non essere capace di guadagnare, proprio lei che aveva scoperto essere stata un'amante di Chabut, donnaiolo impenitente e sprezzante. Ora vorrebbe che tutto ciò finisse. Maigret prova pietà e persino simpatia per l'uomo, ma ha il dovere di farlo arrestare.

Adattamenti

Televisione

Edizioni italiane

Note

  1. ^ Maigret e il produttore di vino, Adelphi 2010, p.133
  2. ^ Le edizioni dei "Maigret"

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni