Sua madre era una giovane sacerdotessa, figlia a propria volta di un sacerdote della dea Ištar, conosciuta da Hattušili III sulla via del ritorno da Kadesh dopo la storica battaglia con gli Egizi[3]. Ebbe numerose sorelle e almeno tre fratelli: il maggiore, Nerikkaili, fu inizialmente "Tuhkanti" (principe reggente) di suo padre, prima di essere sostituito in tale ruolo dal minore, asceso infine al trono col titolo di Tudhaliya IV alla morte del padre[4].
Non si conosce il suo nome ittita: Maathorneferura è il nome egizio aggiunto dopo il matrimonio con il faraone Ramses II avvenuto nell'autunno del 1246 a.C., matrimonio che segue il trattato storico di pace tra i due imperi fino ad allora rivali acerrimi[5] e le venne dato subito il titolo di Grande sposa reale.[6]
Il matrimonio avvenne nell'anno 34 del regno di Ramses II[7] e da Maat-hor Neferura il sovrano ebbe una figlia, Neferure.
Maat-Hor-Neferura che significa "La verità è la bellezza di Ra"
Visse principalmente a Pi-Ramses, molto amata dal consorte che immortalò le loro nozze nel tempio di Abusir[8] e negli ultimi anni di regno di Ramses II governò l'Egitto unitamente alle regine Bintanath e Meritamon.[9]
In seguito si trasferì nell'harem di Mi-wer situato nel Fayyum.[9]
Esiste una scultura, raffigurante la regina, posta vicino alle ginocchia di una statua di Ramses, ma gravemente deturpata e una stele, detta stele di Bentresh oggi conservata al Museo del Louvre,[7] che narra la sua storia chiamandola Bekhten.[9]
In un papiro, scoperto da Flinders Petrie, vi è elencato il corredo della regina.[7]
Note
^Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, pag. 281
^Federico A. Arborio Mella, L'Egitto dei faraoni, pag. 212
^T. Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag. 272 e seg.
^T. Bryce: The kingdom of the Hittites, pag 295 e seg.