Lavora principalmente nella città di Venezia. Nel 1822 gli viene commissionata la statua dell'angelo da porre sulla sommità del campanile di San Marco di Venezia, ora distrutta in seguito al crollo del campanile del 1902.
Nel 1836, in seguito al grande incendio che rese necessaria la ricostruzione del Teatro La Fenice di Venezia, si occupò insieme a Sebastiano Santi della decorazione della sala con una serie di finti rilievi.