Si dedicò anche al giornalismo e al canto lirico[1], ma trovò la vera affermazione nel doppiaggio sin dai primi anni della sua istituzione in Italia, contribuendo a perfezionarne la pratica.[4] Inizialmente direttore per la società Itala-Acustica, controllata dall'I.C.I., fu in seguito assunto dalla Paramount, per la quale fino al 1938 curò l'edizione italiana.[5] Lo si ricorda come direttore del doppiaggio del primo lungometraggio in animazione della Walt Disney: Biancaneve e i sette nani.[6] Nel dopoguerra, fu uno dei direttori di doppiaggio di punta della C.D.C.; dalla fine degli anni Quaranta, si occupò prevalentemente dell'edizione italiana dei film della Paramount.[1]
Negli anni Cinquanta partecipò come comprimario a diverse commedie cinematografiche (caratteristici l'accento romagnolo e la figura piccola e tozza, con testa calva e grandi sopracciglia), come Padri e figli (1957), di Mario Monicelli, e Il vedovo (1959), di Dino Risi.