Luigi Paris (Teramo, 4 ottobre 1859 – Teramo, 2 dicembre 1936) è stato un politico italiano.
Biografia
Avvocato penalista dalle posizioni spesso filosocialiste, venne eletto sindaco di Teramo in seguito alle elezioni comunali del 1894 e fu alla guida di una maggioranza particolarmente diversificata ed eterogenea.[1] Durante il suo mandato venne messo in pari il bilancio comunale e fu effettuata l'attivazione dell'illuminazione elettrica.[1] Ricoprì di nuovo la carica di sindaco dal 1914 e il 1918.[1] Esponente della massoneria ed estimatore di Giovanni Giolitti, durante la prima guerra mondiale ebbe posizioni interventiste.[1]
Candidatosi alle elezioni politiche del 1919 nel listone nittiano, risultò il primo dei non eletti.[2] Aderì alla Democrazia Sociale, di cui fu anche presidente locale.[2] Fu anche vicepresidente del consiglio provinciale di Teramo fino al 1923.[1]
Rifiutò di passare al fascismo e fu per questo isolato e allontanato, anche da chi era stato tra i suoi più stretti compagni politici, come Roberto De Vito.[2] Alla sua morte nel dicembre 1939, il comune di Teramo vietò di esporre il gonfalone comunale durante il corteo funebre.[2] Fu tumulato nella cappella di famiglia nel cimitero di Cartecchio.[2]
Sposatosi il 12 novembre 1887 con Elisabetta De Filippis Delfico, ebbero quattro figli: Michele (1889-1973), docente di elettrotecnica all'Università degli Studi di Pisa, Giamberardino (1890-1960), anch'egli avvocato, Dora e Isabella.[2]
Note
Collegamenti esterni
- Luigi Paris, su lagrandeguerra.provincia.teramo.it. URL consultato il 9 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2021).