Terminata la guerra e rientrato in Italia, si stabilì a Siena con la prima moglie Giulia Pia Montalto, e le figlie Ebe, Gloria e Graziella, cui si aggiunse qualche anno più tardi Fiora[1]. Qui nel 1946 fondò la rivista Ausonia, che diresse fino alla morte che lo colse nel 1981 a Trieste, dove si era stabilito nel 1978 con la seconda moglie Francisca Cruz Rosòn e l'ultima figlia Beatrice[1][2]. Nel 1953 fu candidato alla Camera dei deputati per il Partito Nazionale Monarchico, senza risultare eletto.[3]
Critici italiani e stranieri come Enrico Falqui, Francesco Flora[4][5], Giuseppe Lipparini, Bruno Maier[6], Francesco Biondolillo, Guglielmo Lo Curzio, Juan Ramòn Jimenez, Daniel Rops, Paul Fort, Manuel Bandiera hanno scritto sulla sua produzione letteraria[1].
Lungo tutto l'arco della sua attività gli furono conferiti diversi premi: Isola d'Elba, San Pellegrino (Lauro, nel 1948), Chianciano, David, Sileno d'oro (1964, per la sua produzione critica e storica, insieme a Salvatore Quasimodo, che lo ricevette per la poesia), Pisa[7] (anche questo nel 1964), Muse, Duccio, Renato Serra, Siciliano illustre[1].
Nel 2013, in occasione del centenario della nascita, la casa editrice romana Edilazio, in collaborazione con la famiglia, ha avviato una riedizione della principale produzione. Il primo volume Il compiuto discorso. Luigi Fiorentino, a cura di Raffaello Utzeri, raccoglie una selezione dell'opera poetica dal 1939 al 1969.
Opere
Poetiche
Italia rinnovellata, Mazara del Vallo, Grillo, 1931.[8]
Giovinezza in fiore, prefazione di P. Rosso Torti, Mazara del Vallo, Grillo, 1932.[8]
Fiamme de l'anima, preambolo di A. Baccelli, Mazara del Vallo, Grillo, 1934.[8]
Salvatore Mugno, Luigi Fiorentino, in Novecento letterario trapanese. Repertorio biobibliografico degli scrittori della provincia di Trapani del '900, Palermo, Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione, 1996, pp. 81-84. URL consultato l'8 febbraio 2012.