1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Nativo del quartiere romano dei Parioli e cresciuto in una famiglia di rugbisti (anche suo fratello Michele è professionista),[2] Nitoglia si formò nella Lazio&Primavera, guadagnandosi per la sua velocità in campo il soprannome di «Freccia».[2]
Con la società romana esordì in campionato e si mise in evidenza nelle varie selezioni giovanili italiane; passato al Calvisano nel 2004, esordì poco dopo in Nazionale, in un test match contro il Canada.
Con il Calvisano vinse due titoli di Campione d'Italia, nel 2005 e nel 2008.
Nel 2009, dopo la richiesta di declassamento del club lombardo, rimase nel Super 10, ingaggiato a L'Aquila, in cui rimase una stagione sola[3] prima di firmare un contratto per il Benetton[4] e giocare nel campionato internazionale di Celtic League, poi Pro12.
Dall'epoca della sua mancata selezione nel 2007, Nitoglia non rispose più a successive chiamate della Nazionale, sia sotto la gestione Mallett,[5] che con la nuova conduzione Brunel.[6]
Alla fine della stagione 2015-16 decise il ritiro dall'attività a 32 anni per trasferirsi insieme alla sua fidanzata in Brasile per svolgere attività di volontariato sociale a Paraisópolis, città nei dintorni di San Paolo[7] in cui allena ragazzi di favela per l'associazione Rugby para Todos.[8]
^(PT) Ivan Clever, Conexão Treviso – Paraisópolis, su rugbyparatodos.org.br, Rugby para Todos, 24 maggio 2017. URL consultato l'8 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2017).