Lucio Furio Purpureone (o Purpurione)[ 1] (in latino Lucius Furius Purpureo ; fl. 210–183 a.C.) è stato un politico romano del II secolo a.C.
Biografia
Resti del tempio di Veiove , votato da Purpureone nel corso della battaglia di Cremona (200 a.C.)
Fu tribuno militare nel 210 a.C. sotto il console Marcello e pretore nel 200 a.C. ; fu in questa veste che, con le truppe del console Gaio Aurelio Cotta , intervenne per difendere Cremona , assediata da un esercito di circa 40.000 Galli che sconfisse in battaglia .[ 2] Tito Livio gli attribuisce un importante discorso diretto in cui, in occasione dell'assemblea della Lega etolica tenutasi al cospetto di ambasciatori del re Filippo V all'inizio della seconda guerra macedonica , difese le ragioni e le modalità operative dell'imperialismo romano.[ 3]
Nel 196 a.C. fu eletto console con Marco Claudio Marcello e, unitamente al collega, sconfisse i Galli Boi .
Fece erigere tre templi a Giove a ricordo delle vittorie contro i Galli: il primo fu inaugurato nel 194 a.C. , mentre gli altri due (tra cui il tempio di Veiove ) nel 192 a.C.
Dopo la vittoria contro Antioco III in Siria, Purpureone fu uno dei dieci commissari inviati in Asia per concordare il trattato di pace e la sistemazione dei nuovi territori.
È ricordato ancora nel 187 a.C. come uno dei più feroci oppositori di Gneo Manlio Vulsone , accusandolo di aver minacciato la pace con Antioco III . Nel 184 a.C. fu uno dei candidati alla censura , ma furono eletti Marco Porcio Catone e Lucio Valerio Flacco . Nel 183 a.C. fu, con altri due senatori, legatus presso alcune tribù della Gallia Transalpina .
Note
^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.3 p. 605 Archiviato l'11 settembre 2011 in Internet Archive .
^ Tito Livio, Ab Urbe condita , XXXI, 21.
^ Tito Livio, Ab Urbe condita , XXXI, 31.
Bibliografia
Fonti primarie
Fonti secondarie
Voci correlate