Nata nel 1958 a Šachty, cittadina dell'allora Unione Sovietica, inizia a praticare atletica leggera all'età di 11 anni nella scuola sportiva della sua città. Nel 1973 entra a far parte della squadra giovanile sovietica di atletica e successivamente debutta nella nazionale maggiore. Il primo grande evento a cui partecipa sono i Campionati europei del 1978 a Praga. Dopo essersi classificata sesta sui 100 metri, si impone all'attenzione continentale conquistando le medaglie d'oro dei 200 metri (vinti in 22"52) e della staffetta 4x100, corsa dalle sovietiche in 42"54.
Dopo i successi ottenuti in campo europeo si presenta come una delle favorite dei Giochi olimpici del 1980, che si corrono in casa, a Mosca. Ai Giochi, segnati dal boicottaggio degli Stati Uniti, la Kondrat'eva vince al photofinish la gara dei 100 metri, battendo per 0"01 la tedesca orientale Marlies Göhr.[1] Nella gara si procura però un infortunio al tendine del ginocchio, che ne preclude la partecipazione alle gare dei 200 metri e della staffetta 4x100 m.[1]
Dopo aver saltato le Olimpiadi del 1984, a causa del boicottaggio del blocco sovietico, sposa il martellista Jurij Sjedych (da cui successivamente divorzierà) e annuncia anche il proprio ritiro dalle competizioni.[2] Ritorna sulla sua decisione di ritirarsi poco prima dei Giochi olimpici del 1988 a Seul. Nei 100 metri viene eliminata in semifinale, ma nella prova di staffetta 4x100 metri conquista insieme alle compagne di squadra sovietiche la medaglia di bronzo, precedute da Stati Uniti e Germania Est.