Lionel Tollemache, III conte di Dysart

Lionel Tollemache

Lord luogotenente del Suffolk
Durata mandato1703 –
1705
MonarcaMaria II
PredecessoreCharles Cornwallis, IV conte Cornwallis
SuccessoreCharles FitzRoy, IV duca di Grafton

Dati generali
Suffisso onorificoConte di Dysart
Partito politicoPartito Tory
UniversitàQueens' College, Cambridge

Lionel Tollemache, III conte di Dysart (30 gennaio 164923 febbraio 1727) è stato un nobile e politico scozzese.

Biografia

Era il figlio di Elizabeth Murray, II contessa di Dysart, e del suo primo marito, Sir Lionel Tollemache, III Baronetto. Studiò al Queens' College, Cambridge.

Carriera

Lionel successe al baronetto di suo padre nel 1669. Ha brevemente servito come deputato per Orford nel 1679[1].

Nel 1698 successe la madre come Conte di Dysart. Nel 1702, è stato nominato viceammiraglio di Suffolk, e nel 1703, fu nominato Lord luogotenente del Suffolk, High Steward di Ipswich, carica che mantenne fino alla morte. È stato sindaco di Orford durante l'estate del 1704. Come un pari scozzese, è stato costretto a lasciare la Camera dei comuni da parte Atto di Unione (1707)[1].

La regina Anna gli offrì un baronato nel Pari della Gran Bretagna, ma rifiutò[2].

Matrimonio

Sposò, il 1 novembre 1680, Grace Wilbraham, figlia di Thomas Wilbraham[2]. Ebbero cinque figli:

  • Lionel Tollemache, Lord Huntingtower (6 giugno 1682-26 luglio 1712), sposò Henrietta Cavendish, ebbero due figli;
  • Lady Elisabetta Tollemache (?-6 agosto 1746), sposò Robert Salusbury Cotton, non ebbero figli;
  • Lady Catherine Tollemache (?-17 gennaio 1754), sposò John Brydges, marchese di Carnarvon, ebbero due figlie;
  • Lady Mary Tollemache (?-2 dicembre 1715);
  • Lady Grace Tollemache (?-27 maggio 1719).

Morte

Morì il 23 febbraio 1727, gli successe il nipote, Lionel.

Note

  1. ^ a b Josiah Clement Wedgwood, The House of Commons 1690-1715, Cambridge University Press, 2002, pp. 648–649, ISBN 0-521-77221-4. URL consultato il 12 gennaio 2008.
  2. ^ a b Matthew Forster, Biographical Dictionary of Eminent Men of Fife, p. 159. URL consultato il 12 gennaio 2008.

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