La lingua aquitana o, più semplicemente, aquitano è una lingua estinta appartenente, secondo l'opinione accademica attuale, all'isolatogruppo vasconico. Rimase in uso presso le popolazioni stanziate nell'antica Aquitania (approssimativamente compresa tra i Pirenei e la Garonna, nella regione che più tardi verrà conosciuta come Guascogna) prima della conquista romana e, probabilmente, ancora fino al principio del periodo medievale.
Ritrovamenti archeologici (tra i quali i più importanti sono costituiti da una serie di testi votivi e funerari, redatti in latino ma contenenti circa 400 nomi personali e 70 nomi di dèi), toponimi e tracce storiche suggeriscono l'esistenza di una famiglia linguistica vasconica definita, che comprenderebbe l'aquitano e il basco.[1]
Storia
La lingua aquitana e la lingua basca (quest'ultima giunta alla fase moderna e sopravvissuta fino ad oggi) sono comunemente ritenute lingue preindoeuropee e paleoeuropee[2], un residuo delle lingue parlate in Europa occidentale prima dell'arrivo delle popolazioni indoeuropee. Tuttavia, è ancora aperto il dibattito in merito al rapporto che esisterebbe tra la lingua aquitana e la ricostruita lingua proto-basca: una prima ipotesi sostiene che il proto-basco e l'aquitano siano sostanzialmente lo stesso idioma o, al più, due dialetti di una stessa lingua;[3] mentre una seconda ipotesi interpreta la lingua proto-basca e la lingua aquitana come "lingue sorelle" all'interno della famiglia delle lingue vasconiche, entrambe discendenti da un'ipotetica lingua proto-vasconica. L'origine delle lingue vasconiche è probabilmente autoctona, infatti, a riprova di ciò, gli studi di Luigi Luca Cavalli-Sforza sulla storia genetica dell'Europa hanno identificato particolari caratteristiche genetiche che si presentano con alta frequenza nella regione basca, e ad un livello più basso al di fuori della penisola iberica e della Francia meridionale. Secondo Cavalli-Sforza, questo fatto (corrispondente, grosso modo, alla diffusione geografica del fattore Rh negativo nel sangue) rappresenterebbe un residuo isolato delle popolazioni pre-neolitiche in Europa[4]. Questa conclusione è stata assai discussa e ha portato a notevoli controversie in merito agli studi archeogenetici. L'origine aquitana del basco può essere tracciata, più o meno direttamente, dai ritrovamenti della cosiddetta Cultura d'Artenac, di epoca calcolitica.[5]
Nomi personali e nomi di dèi
Quasi tutte le iscrizioni aquitaniche sono state ritrovate a nord dei Pirenei, nel territorio che le fonti greche e romane designavano come Aquitania. Di seguito alcuni esempi epigrafici:
Nomi di persona: Belexeia, Lavrco, Borsei, Andereseni, Nescato, Cissonbonnis, Sembecconi, Gerexo, Bihossi, Talsconis, Halscotarris ecc.
Nomi di dèi: Baigorixo, Ilunno, Arixoni, Artahe, Ilurberrixo, Astoiluno, Haravsoni, Leherenno ecc.
Tuttavia, una parte minore di queste testimonianze è stata recuperata a sud dei Pirenei, nel territorio che le fonti greche e romane assegnavano ai Vasconi e alle tribù affini. Esempi:
Persone: Ummesahar, Ederetta, Serhuhoris, Dusanharis, Abisunhar ecc.
La maggior parte degli elementi dell'onomastica aquitana sono chiaramente identificabili a partire da un punto di vista basco, corrispondente da vicino alle forme ricostruite dal bascologo Koldo (Luis) Mitxelena nella lingua proto-basca. Di seguito una tabella comparativa:
Aquitano
Proto-Basco
Basco
Italiano
adin
*adiN
adin
età, giudizio
andere, er(h)e
*andere
andre
signora, donna
andos(s), andox
*andoś
signore
arix
*aris
aritz
quercia
artahe, artehe
*artehe
arte
leccio
atta
*aTa
aita
padre
belex
?*beLe
bele
corvo
bels
*bels
beltz
nero
bihox, bihos
*bihos
bihotz
cuore
bon, -pon
*boN
on
buono
bors
*bors
bortz
cinque
cis(s)on, gison
*gisoN
gizon
uomo
-c(c)o
*-Ko
-ko
suffisso diminutivo
corri, gorri
*goRi
gorri
rosso
hals-
*hals
haltza
ontano
han(n)a
?*aNane
anaia
fratello
har-, -ar
*aR
ar
maschio
hars-
*hars
hartz
orso
heraus-
*herauś
herauts
cinghiale
il(l)un, ilur
*iLun
il(h)un
scuro
leher
*leheR
leher
pino
nescato
*neśka
neska, neskato
ragazza, giovane donna
ombe, umme
*unbe
ume
bimbo
oxson, osson
*otso
otso
lupo
sahar
*sahaR
zahar
vecchio
sembe
*senbe
seme
figlio
seni
*śeni
sein
ragazzo
-ten
*-teN
-ten
suffisso diminutivo
-t(t)o
*-To
-t(t)o
suffisso diminutivo
-x(s)o
*-tso
-txo,-txu
suffisso diminutivo
Il bascologo Joaquín Gorrotxategi, che ha all'attivo numerosi lavori pubblicati sull'aquitano,[6] e il collega Mitxelena hanno rimarcato i richiami e le similarità di alcuni elementi onomastici della lingua iberica con l'aquitano. In particolare, Mitxelena parla di un "insieme onomastico" (o, in inglese, onomastic pool)[7] cui avrebbero attinto sia l'aquitano che l'iberico, esibendo in questo modo strutture e formazioni di parole raffrontabili.
^(EN) Harald Haarmann, Ethnicity and Language in the Ancient Mediterranean, in Jeremy McInerney (a cura di), A Companion to Ethnicity in the Ancient Mediterranean, Chichester, UK, John Wiley & Sons, Inc, 2014, pp. 17-33, DOI:10.1002/9781118834312.ch2, ISBN9781444337341.
^S.F. Pushkariova, Primario e secundario en los nombres vascos de los metales, Fontes linguae vasconum: Studia et documenta, vol. 30, no.79 (1998), pp. 417-428.
^Michelena (1977), pp. 547–48: "...cada vez soy más escéptico en cuanto a un parentesco lingüístico ibero-vasco. En el terreno de la onomástica, y en particular de la antroponimia, hay, sin embargo, coincidencias innegables entre ibérico y aquitano y, por consiguiente, entre ibérico y vasco. Como ya he señalado en otros lugares, parece haber habido una especie de pool onomástico, del que varias lenguas, desde el aquitano hasta el idioma de las inscripciones hispánicas en escritura meridional, podían tomar componentes de nombre propios."
^Trask, R. L. (2008) pensa che possa essere correlata col suffisso Basco -(t)ar.
^abPer Gorrochategui (1984), il nome personale Urchatetelli (#381) è "chiaramente Iberico."
Bibliografia
Ballester, Xaverio (2001): "La adfinitas de las lenguas aquitana e ibérica", Palaeohispanica 1, pp. 21–33.
Gorrochategui, Joaquín (1984): Onomástica indígena de Aquitania, Bilbao.
Gorrochategui, Joaquín (1993): La onomástica aquitana y su relación con la ibérica, Lengua y cultura en Hispania prerromana : actas del V Coloquio sobre lenguas y culturas de la Península Ibérica : (Colonia 25–28 de Noviembre de 1989) (Francisco Villar and Jürgen Untermann, eds.), ISBN 84-7481-736-6, pp. 609–34
Gorrochategui, Joaquín (1995): "The Basque Language and its Neighbors in Antiquity", Towards a History of the Basque Language, pp. 31–63.
Hoz, Javier de (1995): "El poblamiento antiguo de los Pirineos desde el punto de vista lingüístico", Muntanyes i Població. El passat dels Pirineus des d'una perspectiva multidisciplinària, pp. 271–97.
Michelena, Luis (1954): "De onomástica aquitana", Pirineos 10, pp. 409–58.
Michelena, Luis (1977): Fonética histórica vasca, San Sebastián.
Rodríguez Ramos, Jesús (2002): "La hipótesis del vascoiberismo desde el punto de vista de la epigrafía íbera", Fontes Linguae Vasconum 90, pp. 197–219.
Rodríguez Ramos, Jesús (2002): "Índice crítico de formantes de compuesto de tipo onomástico en la lengua íbera", Cypsela 14, pp. 251–75.
Trask, L.R. (1995): "Origin and relatives of the Basque Language: Review of the evidence", Towards a History of the Basque Language, pp. 65–99.
Velaza, Javier (1995): "Epigrafía y dominios lingüísticos en territorio de los vascones", Roma y el nacimiento de la cultura epigráfica en occidente, pp. 209–18.