Diversamente dai liberali europei (centristi), i liberal americani rappresentano una corrente politica alquanto vicina ai valori della socialdemocrazia europea e dunque dell'area del centro-sinistra.[1]
"Liberal" indica appunto un liberalismo attento e pronto sulle questioni sociali e sul rispetto dei diritti individuali[2] ; è meritocratico, accetta il welfare state e non condivide la concezione del capitalismo delle destre liberali classiche (vedere libertarianismo e conservatorismo negli Stati Uniti d'America)[3].
Oggi il termine è usato anche in politologia internazionale.
Liberal nei democratici
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In senso lato la maggioranza dei politici attivi nel Partito Democratico possono essere considerati liberal, tuttavia è bene considerare come questo termine venga associato più che altro alla sinistra del partito. In particolare tre degli ultimi presidenti democratici sono catalogabili come centristi-moderati, anche se ebbero delle fasi "liberal" nella loro vita politica: Lyndon B. Johnson fu liberal solo in gioventù, sotto la Presidenza Roosevelt, anche se conservò sempre alcune idee nell'impostazione sociale; Jimmy Carter è considerato liberal solo dopo la sua presidenza, ma abbastanza moderato in precedenza, mentre Bill Clinton è un riformista moderato da sempre.
Idee coerenti con il liberalismo americano si sono applicate anche nel Partito Repubblicano, formando la "sinistra repubblicana" (mentre nel Partito Democratico la Blue Dog Coalition forma una forza interna conservatrice formando la "destra democratica"), i cui membri sono spesso etichettati "Republicans in name only". Questi hanno visioni socioliberali per i temi etico-sociali, mentre sono centristi se non conservatori sui temi economici, gestione del crimine e in politica estera, ossia liberisti, interventisti e per la cosiddetta tolleranza zero. Di questo gruppo fanno parte o ne hanno fatto parte politici importanti come Arnold Schwarzenegger (liberal e ambientalista), Colin Powell, Fiorello La Guardia, Rudolph Giuliani, e Michael Bloomberg (gli ultimi tre sono tutti sindaci repubblicani di New York).
Note
^Arnaldo Testi, Il secolo degli Stati Uniti, Il Mulino, Bologna 2008, p. 145