Si formò come autodidatta, ma fu estremamente laborioso e attento ad assimilare le nuove tendenze dei maestri della sua epoca in ogni soggetto pittorico che, di volta in volta, si trovava ad affrontare: vedute paesaggistiche, soggetti storici profani o mitologici, storie religiose e pale d'altare[1].
Stile
La maggior parte del suo operato si concentra nell'area veneta e lombarda e costituisce un interessante capitolo dell'ultima produzione settecentesca locale[1].
Nelle sue tele sono rilevabili cromatismi caldi e ricchi nei toni, tipici della tradizione veneta cinquecentesca, nei confronti della quale dimostrò sempre un profondo rispetto[1].
Pier Virgilio Begni Redona, Pitture e sculture in San Faustino, in AA.VV., La chiesa e il monastero benedettino di San Faustino Maggiore in Brescia, Editrice La Scuola, Brescia 1999