Les Érinnyes
Les Érinnyes (Le Erinni) è un dramma in versi in lingua francese scritto da Leconte de Lisle e presentato in anteprima al Théâtre de l'Odéon nel 1873. È nello stile della tragedia greca, in due atti: Klytaimnestra (Clitennestra) e Orestès (Oreste). Era un adattamento delle prime due parti dell'Orestea di Eschilo (Agamennone e Le Coefore).[1] Il testo fu stampato nella collezione Lisle Poèmes Tragiques.
La musica di Massenet
Félix-Henri Duquesnel produsse una ripresa dell'opera teatrale nel 1876 al Théâtre du Gaité.[1][2] Incaricò il suo amico Jules Massenet di scrivere una overture, un intermezzo e musiche di scena (rispettivamente Prélude, Entr'acte e due Mélodrames).[2] La musica (Op. 10) fu diretta alla première da Édouard Colonne. Fu un impulso iniziale alla carriera di Massenet. Egli scrisse nelle sue memorie:[3]
«Dusquesnel mise quaranta musicisti a mia disposizione, che, date le circostanze, fu una spesa considerevole e un grande favore. Invece di scrivere una partitura per l'orchestra normale - che avrebbe prodotto solo un effetto irrisorio - ho avuto l'idea di avere un quartetto di trentasei strumenti a corda corrispondenti a una grande orchestra. Quindi ho aggiunto tre tromboni per rappresentare le tre Erinnyes: Tisiphone, Alecto e Megere e un paio di timpani. Così ho compiuto i miei quarant'anni.»
La nota "Invocazione" accompagna il versamento di libagioni di Electra sulla tomba di Agamennone nell'atto 2. È stato pubblicato separatamente come Élégie per violoncello e orchestra (Op.10, n. 5) così come la canzone "O doux printemps d'autrefois", ancora spesso eseguita e registrata. Inizialmente Massenet l'aveva scritta come parte di un concorso per la partitura dell'opera La coupe du roi de Thulé, con il libretto di Louis Gallet e Édouard Blau.[4] Il lavoro di Massenet arrivò secondo dopo quello di Eugène Diaz.[4]
Note
- ^ a b Fiona Macintosh, Pantelis Michelakis, Edith Hall e Oliver Taplin, Agamemnon in Performance 458 BC to AD 2004, Oxford University Press, 8 dicembre 2005, pp. clxv–clxvi, ISBN 978-0-19-160836-0. URL consultato il 5 luglio 2012.
- ^ a b (FR) André Coquis, Jules Massenet: l'homme et son oeuvre, Éditions Seghers, 1965, p. 22.
- ^ Jules Massenet, IX: The Days After the War, in My Recollections, translator H. Villiers Barnett, Boston, Small, Maynard, 1919.
- ^ a b (FR) Louis Schneider, Massenet (1842-1912), Bibliothèque-Charpentier, 1926, p. 265.
Bibliografia
- (FR) Rolland Boris, Leconte de Lisle et les musiciens, in Revue d'Histoire littéraire de la France, vol. 58, n. 2, Presses Universitaires de France, April–June 1958, pp. 215–222, JSTOR 40521727.
- (FR) Christophe Corbier, Le Beau idéal incarné : Leconte de Lisle et la musique grecque, in Romantisme, vol. 150, n. 4, 2010, p. 129, DOI:10.3917/rom.150.0129, ISSN 0048-8593 (WC · ACNP).
Collegamenti esterni
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