Leopoldo Antonio Eleuterio Firmian proveniva da una famiglia dell'aristocrazia trentino-tirolese, che aveva la propria sede a Castel Firmiano (Sigmundskron), presso Bolzano, a Mezzocorona e a Trento. Egli era figlio del barone Francesco Guglielmo Firmian e della contessa Maddalena Vittoria Thun.[1] Suo zio fu Giovanni Ernesto Thun, vescovo di Seckau dal 1679 al 1687 e principe-arcivescovo di Salisburgo dal 1687 al 1709.
Egli studiò presso il collegio dei Gesuiti del Tirolo divenendo membro domicellarius delle cattedrali di Trento e Salisburgo nel 1694, divenne successivamente membro del Collegio Pontificio di sant'Apollinare a Roma dove ricevette la consacrazione sacerdotale nel 1707 e dove stette sino al 1709, tornando nuovamente poi a Salisburgo. Nel 1713 divenne arciprete di Salisburgo e nel 1714, decano della cattedrale.[1]
Nel 1718 venne nominato da papa Clemente XIvescovo di Lavant, la cui consacrazione avvenne il 22 maggio 1718 per mano dell'arcivescovo di Salisburgo, e nel 1724, Benedetto XIII lo nominò anche vescovo di Seckau. Nel 1727 venne nominato consigliere segreto dell'imperatore e vescovo di Lubiana, poco prima della morte dell'arcivescovo di Salisburgo.[1] Il 4 ottobre 1727 venne eletto arcivescovo di Salisburgo a gran voce.[1] Nel 1738 venne onorato dal papa Clemente XII del titolo di Eccelso, per gli ampi meriti riconosciuti nell'azione di governo. Sotto il suo vescovato si sviluppò a Salisburgo un importante gruppo cattolico riformatore, formato da personaggi come il nipote Carlo Giuseppe di Firmian e il giurista Carlo Antonio Martini.
Il 22 ottobre 1744 Leopoldo Antonio Eleuterio Firmian morì presso il castello di Leopoldskron[1] e venne sepolto nella cripta della cattedrale di Salisburgo.
Attività
L'arcivescovo von Firmian pose quale proprio obiettivo l'ostentazione del potere e della gloria della Chiesa cattolica. La minoranza protestante che viveva nelle sue diocesi venne presa sempre meno in considerazione (in particolare una grande concentrazione di protestanti viveva a Pongau). Sotto il suo vescovato circa 20.000 persone di confessione luterana furono costrette ad abbandonare la diocesi e le loro case e a trasferirsi in territori protestanti, in particolare in Prussia.
Dopo questi fatti, Firmian divise la diocesi di Salisburgo in quattro aree di missione affidate a quattro ordini monastici: Agostiniani, Cappuccini, Benedettini e Francescani.