Venezia. Costanza e Felicita, approfittando del periodo carnevalesco che permette di essere più gai e spensierati, decidono di prendersi gioco del conte Rinaldo fissandogli un appuntamento al buio con una misteriosa dama che si farà riconoscere indossando un nastro rosa, ma nel luogo prestabilito saranno parecchie le dame con tale nastro. Ne nascerà tutta una serie di esilaranti malintesi, battibecchi e colpi di scena.
Poetica
Con questa commedia, l'autore vuol ricordare che anche in tempo di crisi una sana risata può aiutare: Costanza e Felicita, donne di buon umore (morbinose), assieme a Mariuccia e al cavaliere Odoardo, ci aiutano a sorridere dei nostri presunti pregi o difetti[2].
Note
^G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Mondadori Editore, 1943