Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito, assieme ai centri abitati di Pergolese, Castel Madruzzo e a parte della frazione di Lagolo, un comune autonomo, che al momento del suo scioglimento contava 1 340 abitanti.[6]
Storia
Simboli
Lo stemma e il gonfalone di Lasino erano stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 2180 del 2 marzo 1992.[7]
Stemma
«D'argento, a due fronde di rosaio al naturale fiorite, a destra di una rosa rossa, a sinistra di una rosa canina, legate da un nastro d'oro, accompagnate da due cotisse di rosso, disposte la prima dal capo al fianco, la seconda nel cantone sinistro dello scudo. Corona: Murale di comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata ghiandifera al naturale, legate da un nodo d'oro.»
Gonfalone
«Drappo rettangolare del rapporto di 5/8, di colore verde, recante al centro lo stemma comunale sovrastante la dicitura in argento "COMUNE DI LASINO”. Fodero dell'asta verde.»
Abitanti censiti; per gli ultimi censimenti si evidenzia in blu la popolazione residente nel centro abitato di Lasino, in verde quella residente nei vecchi confini comunali.[8]
Cultura
Museo La dòna de 'sti ani
Situato negli avvolti del Municipio di Lasino il museo La dòna de 'sti ani è composto da due spazi espositivi che riproducono una cucina e una stanza da letto con mobilia e oggetti risalenti alla prima metà del Novecento.
L'idea è nata nel 2012 e il museo è stato inaugurato lunedì 8 dicembre 2014, presso la sala consigliare del comune di Lasino.[9]
L'obiettivo principale del progetto era quello di ricostruire gli spazi e le attività a cui si dedicavano le donne di questo periodo storico: le occupazioni quotidiane come la cura della casa, il lavaggio dei panni, la preparazione del corredo.[10]
La cucina, nucleo centrale delle abitazioni contadine, è la sala principale del museo: al suo interno sono conservati oggetti tradizionali usati in cucina (mestoli, padelle, paiolo), un focolare, una cucina economica, un tavolo con quattro sedie, una vetrina e una credenza.[11]
Dalla cucina si accede alla camera da letto composta da un letto, alcune culle, un cassettone a ribalta, un armadio e vari altri oggetti.[12]
Geografia antropica
Nel 1928 il comune viene soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Madruzzo; nel 1953 il comune viene ricostituito (Censimento 1951: pop. res. 1204). Nel 1978 distacco di territori aggregati al comune di Calavino (Censimento 1971: pop. res. 86).[13] Il 1º gennaio 2016 si è fuso con Calavino per formare il nuovo comune di Madruzzo.
Amministrazione
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^Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
^Statuto comunale di Madruzzo (PDF), su comune.madruzzo.tn.it. URL consultato il 13 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2023).
^Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2015
^Approvazione dello stemma e del gonfalone del Comune di Lasino, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 16 del 14/04/1992, pp. 1429-1430.