è l'angolo tra il piano di polarizzazione e la perpendicolare alla sezione principale;
è lo sfasamento tra le due componenti, che vale:
con per onde con polarizzazione lineare;
con per onde con polarizzazione circolare (o ellittica con un asse parallelo alla sezione principale).
Il raggio incide sulla superficie della lamina perpendicolarmente, così entrambi i raggi in cui viene scomposto vengono rifratti nella stessa direzione perpendicolare alla superficie, ma essendo affetti da indici di rifrazione diversi, percorrono la lamina con diverse velocità, uscendone quindi con una diversa differenza di fase.
Matematicamente, la differenza di fase si calcola come:
con e le lunghezze d'onda nella lamina rispettivamente del raggio ordinario e straordinario.
Dato che la lunghezza d'onda in un mezzo si può calcolare come rapporto tra la lunghezza d'onda nel vuoto e l'indice di rifrazione:
la differenza di fase si può esprimere come:
con la lunghezza d'onda della radiazione nel vuoto, e , rispettivamente gli indici di rifrazione per il raggio ordinario e straordinario.
Perché un'onda cambi la polarizzazione da lineare a circolare e viceversa, occorre che le sue componenti vengano sfasate per un quarto di lunghezza d'onda, o meglio occorre che:
con
Quindi uguagliando le due equazioni:
si ottiene che lo spessore della lamina deve essere:
con
Da queste formule è evidente che una lamina di un certo spessore è efficace solo su una precisa lunghezza d'onda.
Bibliografia
Claudio Oleari, Andrea Peri, Schede di OTTICA, 2006.