La Griselda

La Griselda
Tragicommedia in tre atti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originale
Generetragicommedia in versi
AmbientazioneLarissa, in Tessaglia
Composto nel1736
Prima assoluta1736
Teatro San Samuele di Venezia
Personaggi
  • Gualtieri, re di Tessaglia
  • Griselda, sua moglie
  • Oronta, creduta principessa straniera, poi loro figlia
  • Corrado, principe d'Epiro, custode d'Oronta
  • Roberto, suo fratello minore, amante d'Oronta
  • Ottone, grande del regno
  • Artrando, pastore, padre di Griselda
  • Everardo, figlio del re, che non parla
  • Grandi del regno
  • Guardie reali
  • Soldati d'Ottone
 

La Griselda è una tragicommedia in tre atti in versi endecasillabi di Carlo Goldoni rappresentata per la prima volta con notevole successo dalla compagnia Imer nel 1736 nel Teatro San Samuele di Venezia.

L'opera è il rifacimento in versi di una tragedia in prosa di Pietro Pariati, a sua volta ispirata all'ultima novella del Decameron (X, 10) di Giovanni Boccaccio[1].

Il commediografo veneziano compose questa tragedia su esplicita richiesta dell'attrice Cecilia Rutta Collucci (detta "La Romana"), prima amorosa del Teatro San Samuele in alternanza a Andriana Bastona[2]. In realtà, Goldoni aveva già lavorato l'anno precedente sul testo di Pariati (trasformato in libretto per musica da Apostolo Zeno per il compositore Carlo Francesco Pollarolo), riadattandolo per l'omonima opera di Antonio Vivaldi.

Lo spostamento della vicenda dalla Sicilia alla Tessaglia[3] e l'introduzione del personaggio del padre di Griselda, assente nelle precedenti versioni della tragedia e creato appositamente per l'attore Gaetano Casali, diede alla tragedia un'aria di novità e fece passare Goldoni per autore originale della rappresentazione[4].

Trama

Griselda è una povera pastorella, che Gualtieri, re di Tessaglia, sposa per capricciosa scelta. A corte, essa sopporta per lunghi anni la bizzarra severità del marito (che la priva anche dei figli e la ripudia), ma alla fine, la sua devozione vincerà la lunga e crudele prova impostagli dal re.

Poetica

L'opera vuole essere un panegirico della vita campestre, attraverso la storia della donna simbolo per eccellenza di devozione e paziente virtù, ma per Giuseppe Ortolani si tratta di un testo convenzionale e privo di momenti di vera poesia[5].

Note

  1. ^ C. Goldoni, Mémoires: Nell’edizione delle mie opere fatta a Torino nel 1777 da Guibert e Orgeas, questa Griselda si trova stampata come una composizione di mia pertinenza; ma siccome ho in sommo orrore i plagi, protesto adesso solennemente di non esserne l’autore
  2. ^ C. Goldoni, Mémoires: La signora Collucci, soprannominata la Romana, era la prima amorosa della compagnia a vicenda con la Bastona, e malgrado i suoi cinquant'anni, che abbigliamento e belletto non potevano nascondere, aveva un suono di voce così chiaro e dolce, una pronuncia talmente giusta e tante grazie così schiette e naturali, che pareva ancora nella maggior freschezza dell'età
  3. ^ J.L. Nardone, La storia di Griselda da Apostolo Zeno a Massenet, Line@editoriale [En ligne], N° 007 - 2015
  4. ^ C. Goldoni, Mémoires
  5. ^ G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, 1950, Mondadori Editore

Altri progetti