I kvevri vengono interrati per sfruttare il controllo termico naturalmente conferito dal terreno; possono essere sede anche di lunghe macerazioni sulle bucce. La loro capacità può variare di molto, ma si aggira in genere attorno agli 800 litri[2]
Storia
Sono stati usati fin dagli albori della storia della vinificazione nella zona caucasica: secondo H. Johnson alcuni di questi contenitori risalenti al 5000 a.C. sarebbero prova della vinificazione sistematica in quelle terre fin da quel periodo.
Note
^Dan Saladino, Mangiare fino all'estinzione, cap. XXVII Vino nelle anfore qvevri, 2023, trad.Giovanni Garbellini, Einaudi, ISBN 978 8806 25678 4
^(EN) Making Wine in Qvevri (PDF). URL consultato il 1º febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2016).