Originario del Württemberg, studiò a Parigi e a Tübingen, dove poi nel 1489 divenne professore di teologia e filosofia. Morì di peste nel convento di Schuttern a Offenburg. Apparteneva alla corrente teologica che sosteneva l'illiceità dell'assicurazione, insieme a Jacopo Passavanti. Nel suo saggio De contractibus licitis, atque illicitis, l'autore ritiene che il contratto di assicurazione - paragonato alla scommessa e al gioco d'azzardo - sia illecito poiché gli obblighi delle parti nascono da un evento fortuito e l'assicuratore realizza un guadagno senza partecipare alla salvaguardia della cosa assicurata.
Bibliografia
Lexicon für Theologie und Kirche, Freiburg, Herder, 1937, vol. 9, p. 621.
P.G. Pesce, La dottrina degli antichi moralisti circa la liceità del contratto di assicurazione, in "Assicurazioni", Roma, Istituto nazionale delle assicurazioni, anno XXXIII pt. 1 (1966), pp. 36-66.
Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti, Milano, Electa, 2011, pp. 306-307.