Nato a Seattle il 4 settembre 1960 da una famiglia originaria del Kerala (India), cresce nei sobborghi di Chicago. Conosce Hiro Yamamoto alla Rich East High School, e, nel 1981, dopo lo scioglimento della sua prima band Identity Crisis, con questi si trasferisce a Seattle, dove Thayil studia filosofia alla University of Washington. Nel 1984, fondano i Soundgarden con Chris Cornell. La band si scioglierà nel 1997 per poi riunirsi nel 2010 e sciogliersi nuovamente alla morte di Cornell, nel 2017.[1]
Del background etnico e culturale della band, Thayil ricorda:[2]
«Quel che la gente non ricorda è che nei primi tempi eravamo 'la band asiatica': il tizio indiano e quello giapponese, con Chris alla batteria. Seattle non aveva questa segregazione esplicita, ma è perché non era necessario: era quasi del tutto bianca. C'erano un po' di afroamericani e di asiatici, ma non così tanti.»
Parlando del così detto 'Seattle Sound', Thayil lo ricorda come un momento di incontro e confronto con le altre band:[4]
«Eravamo con Mark Arm e Buzz Osborne, intorno all'86, a parlare e ascoltare musica. A un certo punto Buzz ci dice che in alcuni brani dei Black Sabbath il chitarrista Tony Iommi usa questa accordatura detta drop d, che rende tutto più basso e più pesante. Allora ho iniziato ad usarla anche io, la prima canzone che ho scritto così è stata Nothing to say. La gente ha cominciato a paragonarci a Led Zeppelin e Black Sabbath, ma noi in quel periodo ascoltavamo Killing Joke e Bauhaus»
«Il termine grunge non è mai piaciuto a nessuno di noi. È una mossa di marketing per mettere Seattle tra gli scaffali dei negozi di dischi. Alla fine lo abbiamo accettato come un termine convenzionale, comprensibile a tutti, per descrivere quello che facciamo»
Sui pezzi dei Soundgarden a cui è maggiormente legato:[6]
«Ci sono canzoni che amo tuttora ascoltare tipo ‘Nothing to Say’, ‘4th of July’ e ‘Limo Wreck, altre che mi piace suonare, come ‘Slaves and Bulldozers’, ‘Beyond the Wheel’ o ‘Incessant Mace.’ Anche ‘Tears to Forget' mi piace sempre per il modo in cui è costruita, e amo suonarla in acustico, perché anche se è un pezzo hardcore l'ho scritta in acustico, e mi piace suonarmela da solo.»
Nel 2019 Thayil partecipa a Los Angeles al concerto-tributo in ricordo di Chris Cornell, I Am The Highway:[2]
«La cosa migliore è stata suonare di nuovo queste canzoni con Matt e Ben, e avere con noi amici e ospiti. Il resto è stato piuttosto difficile. Era come toccare una ferita aperta, e nessuno aveva granché voglia di farlo. Quel che ci è rimasto è stato essere insieme alla nostra famiglia, alla crew, agli amici. Eravamo contenti di questo, commossi. Era la famiglia dei Soundgarden insieme, a fare ciò che sappiamo fare, ad onorare e piangere colui di noi che abbiamo amato e che se n'è andato. E questo è stato importante. Il resto - la celebrità, la promozione - era robaccia, e ne eravamo consapevoli. L'abbiamo fatto gli uni per gli altri, per onorare la memoria di Chris.»
È riconosciuto dai colleghi[8] e dai media come uno dei migliori chitarristi degli anni Novanta, e inserito in diverse classifiche tra i cento migliori di tutti i tempi.[9][10]
Chitarre: Guild S-100, Gibson Les Paul Custom Lite, Gibson Firebird Amplificatore: Peavey VTM-120, Music Man HD130, Mesa Boogie Dual Rectifier Effetti: Per dare un sound heavy in studio, molte tracce di chitarra furono stratificate per aggiungere ciò che mancava nei precedenti album.
Superunknown
Chitarre: Guild S-100, Gibson Les Paul, Fender Telecaster Amplificatore: Mesa Boogie Dual Rectifiers, Mesa Boogie 50-watt Mavericks, un vecchio Fender Super, un Fender Princeton, Fender Twin Reverbs e Vibro-Kings ed una vecchia testata Orange. Effetti: Intellitronics LA-2 and Summit DI
^Fricke, David; Edmonds, Ben; Eliscu, Jenny; Kemp, Rob; Kot, Greg; Levy, Joe; Moon, Tom; Puterbaugh, Parke; Randall, Mac; Sheffield, Rob (18 September 2003) "100 Greatest Guitarists of All Time" Rolling Stone Issue 931, pp. 46-61. The list was posted to the Internet on 27 August 2003 "I 100 chitarristi più grandi di sempre"Archiviato il 25 febbraio 2007 in Internet Archive.