Kawatake Mokuami

Kawatake Mokuami

Kawatake Mokuami (河竹黙阿弥), pseudonimo di Yoshimura Yoshisaburō (吉村芳三郎) (Tokyo, 1º marzo 1816Tokyo, 22 gennaio 1893) è stato un drammaturgo giapponese versatile e prolifico, l'ultimo grande drammaturgo del periodo Edo (江戸時代) (1603-1867), esponente del genere teatrale Kabuki (歌舞伎), sorto in Giappone all'inizio del XVII secolo[1].

Biografia

Monumento che segna il sito della residenza di Kawatake Mokuami ad Asakusa, Tokyo

Kawatake Mokuami nacque a Tokyo il 1º marzo 1816,[1]figlio di un proprietario di un banco di pegni, dal quale venne diseredato per i suoi comportamenti stravaganti.[2][3]

Kawatake successivamente lavorò con una biblioteca circolante, grazie alla quale incominciò a dedicarsi alla lettura, attività che gli consentì di accrescere le sue conoscenze nel campo teatrale.[2]

In quel periodo maturò l'idea di prendere lezioni di danza e di lavorare nel teatro.[2]

Si avvicinò al teatro anche frequentando i ridotti degli attori abbonati ai suoi libri.[2]

Kawatake divenne quindi allievo del drammaturgo Kabuki Tsuruya Namboku V, al teatro Ichimura e venne assunto come drammaturgo apprendista.[2]

Scrisse molti tipi di drammi durante la sua lunga formazione e tirocinio, diventando il principale drammaturgo per il Teatro Kawarasaki dal 1843.[1]

Nell'arco della sua carriera quarantennale portò sulle scene circa trecentosessanta drammi, circa centotrenta sono rappresentazioni domestiche, novanta sono rappresentazioni storiche e centoquaranta sono drammi di danza;[3] Kawatake si affermò e venne apprezzato scrivendo sewamono, rappresentazioni domestiche il cui soggetto principale è la quotidianità della gente comune, e nel 1854 mise in scena L'uccello della capitale (Miyako-dori), che divenne il primo dei drammi denominati kizewamono,[2] cioè di "miserie umane", opere picaresche che descrivono la vita di ladri, di giocatori d'azzardo, di briganti e prostitute,[1][3][4][5] che grazie al suo contributo riscossero un grande successo.[2]

Quasi tutte le sue opere furono ambientate nella capitale, della quale narrarono eventi, aspetti, approfondendo vizi e virtù della gente.[2] I protagonisti furono quasi sempre violenti, però guidati da un intendimento morale che li aiutò a riscattarsi.[2] e le sue rappresentazioni vennero valorizzate dall'abile scenografia e addolcite dalla musicalità del linguaggio.[4][5]

Le sue opere vengono rappresentate spesso e costituiscono la metà del repertorio attuale Kabuki, caratterizzate per i potenti brani lirici recitati, coniugati con un accompagnamento musicale, che amplifica la situazione drammatica. I drammi suscitano interesse anche per la descrizione della vita e dei caratteri delle classi sociali inferiori e delle loro scene d'amore, quindi è presente una miscela di violenza ed erotismo.[3]

Ha scritto molte opere del genere per il noto attore Ichikawa Kodanji IV, fino alla morte di quest'ultimo nel 1866.[1]

Dopo il rinnovamento Meiji (1868), Kawatake iniziò a produrre katsurekimono, o versioni modificate di rappresentazioni tradizionali (jidaimono), evidenziando la precisione e l'acutezza dei fatti nelle sue opere, che diventarono rappresentazioni storiche.[1]

Fu anche un anticipatore nella produzione di un nuovo tipo di drammaturgia domestica denominata zangirimono, incentrata sui temi della modernizzazione e dell'occidentalizzazione della prima società Meiji.[1][3][4]

Tra le sue opere più significative si ricordano Nezumi Kōzō (1857), L'amore di Izayoi e Seishin (Izayoi Seishin, 1859), La prima visita dei tre kichiza ai quartieri di piacere (Sannin kichiza kuruwa no batsu-kai, 1860) e Uno stereoscopio per promuovere il bene ed ammonire contro il male (Kanzen-chōaku nozoki-karakuri, 1862).[2][5]

Si ritirò dalla sceneggiatura nel 1881, anche se proseguì a scrivere drammi di danza, compresi i lavori derivati dal teatro (能), una forma di teatro sorta in Giappone nel XIV secolo.[1]

Opere

  • L'uccello della capitale (Miyako-dori, 1854);
  • Nezumi Kōzō (1857);
  • L'amore di Izayoi e Seishin (Izayoi Seishin, 1859);
  • La prima visita dei tre kichiza ai quartieri di piacere (Sannin kichiza kuruwa no batsu-kai, 1860);
  • Uno stereoscopio per promuovere il bene ed ammonire contro il male (Kanzen-chōaku nozoki-karakuri, 1862);
  • Due leoni (Renjishi, 1872);
  • Il tamburo di Sakai (Sakai no Taiko, 1873);
  • Shinza il barbiere (Kamiyui Shinza, 1873);
  • Il demone Ibaraki (Ibaraki, 1883).

Note

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Kawatake Mokuami, su britannica.com. URL consultato il 22 marzo 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j Kawatake Mokuami, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 59.
  3. ^ a b c d e (EN) Kawatake Mokuami, su kabuki21.com. URL consultato il 22 marzo 2019.
  4. ^ a b c Kawatake Mokuami, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 22 marzo 2019.
  5. ^ a b c Kawatake, Mokuami, su sapere.it. URL consultato il 22 marzo 2019.

Bibliografia

  • (EN) Ronald Cavaye, Paul Griffith e Akihiko Senda, A Guide to the Japanese Stage, Kodansha International, 2004.
  • (EN) E. Ernst, The Kabuki Theatre, New York, Oxford University Press., 1956.
  • (EN) Francils Haar, Japanese Theatre In Highlight: A Pictorial Commentary, Westport, Greenwood P., 1971.
  • (EN) Laurence Kominz, The Stars Who Created Kabuki: Their Lives, Loves and Legacy, Londra, Kodansha International, 1997.
  • (EN) Samuel Leiter, New Kabuki Encyclopedia, Londra, 1997.
  • (JA) Shutarō Miyake, Kabuki Drama, Tokyo, Japan Travel Bureau, Inc., 1971.
  • (JA) Kawatake Mokuami, in Kabuki Jiten, Tokyo, Japan Arts Council, 2003.
  • (EN) A. C. Scott, The Kabuki Theatre of Japan, Londra, George Allen & Unwin Ltd., 1955.
  • (JA) Kawade Shobō Shinsha, Shiranami sakusha' to yobareta Kawatake Mokuami, in Ō-Edo Rekishi Hyakka, Tokyo, Kawade Shobō Shinsha Publishers, 2007.

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