È passato fra i professionisti nel 2000, dopo aver vinto sette gare fra i dilettanti nella stagione precedente, con la squadra Ceramiche Panaria-Fiordo, mostrando subito ottime doti di scalatore puro, conquistando una tappa al Tour de Langkawi (chiuso al secondo posto con la maglia di miglior scalatore) e una al Trofeo dello Scalatore.
Nel 2001 si impose all'attenzione generale conquistando una tappa del Giro d'Italia, con arrivo in salita sul Passo Pordoi. L'anno successivo, la sua stagione migliore, vinse in solitaria altre due tappe al Giro d'Italia, l'arrivo sui Monti della Laga e quello a Corvara in Badia, entrambi con il traguardo posto in quota (ha sempre sofferto gli arrivi non in salita, a causa della scarsa abilità nel disegnare le curve in discesa che lo ha portato spesso a cadere), e ottenne anche la maglia verde di migliore scalatore. Si piazzò anche secondo al Giro del Trentino, alle spalle di Francesco Casagrande, ma battendo ciclisti di valore come Gilberto Simoni e Stefano Garzelli.
Dopo questi importanti successi che lo lanciarono sulla scena internazionale, faticò molto a confermarsi, ottenendo successi solo in gare di secondo piano come la Settimana Ciclistica Lombarda (una tappa e la classifica generale e degli scalatori nel 2003) e il Brixia Tour (una tappa e la classifica degli scalatori nel 2004, sesto nella classifica generale) e piazzandosi saltuariamente nei primi dieci posti nelle tappe più impegnative del Giro d'Italia, rischiando anche a causa degli scarsi risultati di venire licenziato dalla sua squadra.
Nel 2005 è tornato a imporsi su traguardi di un certo livello, conquistando la classifica generale del Giro del Trentino pur senza vincere nessuna tappa davanti al russo Evgeni Petrov, ma non è riuscito ad ottenere continuità di risultati, fallendo completamente l'appuntamento centrale della sua stagione, nella corsa rosa. Nel 2006, dopo essere stato costretto a causa dei risultati mediocri ad accettare un contratto al minimo di stipendio, ha ottenuto discreti piazzamenti nelle frazioni di montagna Giro d'Italia entrando quattro volte nei primi dieci e ottenendo come miglior risultato un 5º posto nella tappa con arrivo sul Passo Furcia, senza tuttavia riuscire mai a trovare il colpo vincente.
Nonostante la sua forza in salita non è mai riuscito ad ottenere piazzamenti di rilievo nelle classifiche generali delle grandi corse a tappe (miglior piazzamento il diciannovesimo posto ottenuto nel Giro d'Italia 2002), a causa della sua debolezza nelle prove a cronometro, all'incapacità di ottenere risultati costanti nell'arco delle tre settimane e ad una condotta di vita non proprio irreprensibile durante il periodo degli allenamenti invernali di preparazione alle corse.
Dopo essere stato in forza nella squadra messicana Canel's Turbo Mayordomo, ha annunciato il suo ritiro dalle corse nel marzo 2011[1].