John Michael Quinn è nato Detroit, nel Michigan, il 17 dicembre 1945 ed è l'ultimo dei tre figli di George e Mary Quinn.[1][2] Suo fratello George, è deceduto. Sua sorella, Patricia Hays, vive a Grosse Pointe Farms. Patricia e il suo defunto marito, Bob, hanno avuto tre figli: Barbara, Susan Marrs e Jeffrey.[1]
Formazione ministero sacerdotale
Ha frequentato la Our Lady of Good Counsel Elementary School e la St. Anthony High School a Detroit.[1]
Ha studiato filosofia presso il seminario "Sacro Cuore" di Detroit e teologia presso il seminario provinciale "San Giovanni" di Plymouth.[1][2]
Il 17 marzo 1972 è stato ordinato presbitero per l'arcidiocesi di Detroit nella chiesa parrocchiale di San Raimondo a Detroit, dove aveva prestato servizio come diacono, da monsignor Walter Joseph Schoenherr, vescovo ausiliare di Detroit. In seguito è stato vicario parrocchiale in varie parrocchie dal 1972 al 1977. Nel 1977 è stato inviato a Washington per studi. Ha conseguito i Master of Arts in studi religiosi e in teologia sistematica presso l'Università Cattolica d'America. Tornato in diocesi è stato direttore arcidiocesano aggiunto nel dipartimento dell'educazione per la giustizia e la pace dal 1985 al 1986; direttore arcidiocesano aggiunto per l'educazione religiosa dal 1986 al 1990; parroco della parrocchia di San Luca a Detroit dal 1982 al 1996 e direttore del dipartimento per l'istruzione dal luglio del 1990 al luglio del 2003.[1][2]
Il 23 gennaio 2018 la diocesi ha assunto il nome attuale in forza del decreto In dioecesi Vinonaënsi della Congregazione per i vescovi e la chiesa di San Giovanni Evangelista di Rochester è divenuta concattedrale.[6]
In seno alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti è membro del comitato per l'educazione cattolica e del gruppo di lavoro sull'istruzione superiore cattolica.[1] In precedenza è stato membro del comitato per i cattolici afro-americani.[2]
È anche moderatore della Blessed Adolph Kolping Society; membro del consiglio di fondazione di Catholic Charities of Southern Minnesota, della St. Catherine of Siena Academy di Wixom e del seminario "Sacro Cuore" di Detroit, cappellano dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e membro dell'Ordine Internazionale dell'Alhambra.[1]
Il 27 agosto 2012 la Saint Mary's University gli ha conferito il dottorato honoris causa in educazione.[1]
Il 2 giugno 2022papa Francesco ha accolto la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti d'età.[7][8][9][10]
Partito:[12] al primo[13] di rosso, alla croce d'argento, sul tutto caricato sul cuore da una losanga d'azzurro, ricaricata da una rosa d'argento; al secondo[14] trinciato d'azzurro e di verde, caricato in capo dell'aquila d'oro al volo abbassato, nimbata, afferrante con l'artiglio sinistro un serpente dello stesso e in punta da un libro aperto del medesimo ricaricato da un trifoglio di verde; alla banda ondata d'argento alla gemella ondata d'azzurro, attraversante sulla trinciatura.
^Secondo la tradizione araldica ecclesiastica dei paesi anglosassoni, lo stemma del vescovo è impalato con quello della diocesi a simboleggiare la relazione tra l'uomo e l'ufficio che ricopre. Lo stemma è stato elaborato nel giugno del 2003 dal reverendo Timothy R. Pelc con l'assistenza di Stephenie Ruttinger e aggiornato il 14 maggio 2019.
^Stemma della diocesi di Winona-Rochester. Il nome indiano Winona è stato tradotto in "la più bella figlia della tribù". Per il cattolico questa descrizione rimanda subito alla Beata Vergine Maria e al suo simbolo più bello, la rosa, che nello stemma è posto su una losanga. Tradizionalmente la losanga era la forma di stemma destinata alla vedove.
^Parte personale. Sul campo azzurro, che rappresenta il cielo, è presente un'aquila con le ali spiegate, simbolo del patrono battesimale del vescovo Quinn, San Giovanni Evangelista. Egli è solitamente considerato come "l'aquila della teologia" in quanto si libra in regioni elevate in cui altri evangelisti non sono entrati. Questa particolare aquila stringe un serpente tra gli artigli della zampa sinistra. Questo simboleggia che il peccato e il male sono stati vinti da questa potente parola di Dio. In questo stemma, il serpente fa riferimento anche a quelli che compaiono sullo stemma della famiglia Quinn. Nell'araldica irlandese, il serpente significa saggezza e rinnovamento. Nel loro insieme, l'aquila (San Giovanni) che stringe il serpente (famiglia Quinn) crea per l'osservatore un gioco di parole araldico: John Quinn. Il verde dell'altra metà dello scudo indica speranza e si riferisce al motto del vescovo Quinn. In questo campo è posto un libro aperto, simbolo della vocazione del vescovo Quinn come insegnante di teologia. Il libro fa anche riferimento al lavoro del vescovo Quinn nell'educazione cattolica. Il trifoglio sovrapposto al libro è un simbolo della Santissima Trinità, il soggetto meglio associato al vescovo Quinn in quanto è stato docente di teologia trinitaria. Le foglie di questo particolare trifoglio sono è forma di cuore e indicano la grazia del Dio Uno e Trino espressa nella virtù teologale della carità. Il trifoglio rappresenta anche San Patrizio, nella cui festa il vescovo Quinn è stato ordinato presbitero. Una serie di linee ondulate argentate e azzurre dividono diagonalmente lo stemma. Queste rappresentano il fiume Detroit. Monsignor Quinn è nato nella città di Detroit, e come parte del presbiterio dell'arcidiocesi di Detroit, si è impegnato nella vita delle sue parrocchie e scuole nella speranza di creare un futuro promettente per la città e i suoi abitanti. Attingendo alle immagini del XXII capitolo del Libro dell'Apocalisse, questo simbolo del fiume riflette l'ottimismo del vescovo Quinn, in quanto allude al fiume vivificante che scorre dal trono di Dio, una promessa di vita urbana rinnovata e dell'era escatologica a venire.
^Riflette il perenne ottimismo e il caratteristico buonumore del vescovo ed è tratto da Rm 12,12, su laparola.net.. Queste parole fanno parte delle istruzioni dell'autore sul sacrificio personale necessario per servire Dio. Egli raccomanda l'uso umile dei propri doni a beneficio della comunità, insieme alla pazienza, alla preghiera e alla carità fraterna.