Autrice del rivoluzionario Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane (1961), criticò fermamente il modello di sviluppo delle città moderne e fu accesa sostenitrice del recupero a misura d'uomo dei nuclei urbani, enfatizzando il ruolo della strada, del distretto, dell'isolato, della vicinanza e della densità, della eterogeneità degli edifici.[1]
Criticò la concezione della città come spazio costruito per essere attraversato dalle automobili e fu nemica dichiarata delle autostrade urbane. Fu presidente di vari comitati per impedire la costruzione di grandi arterie stradali urbane, sia negli Stati Uniti che nel Canada, dove si trasferì nel 1969 in opposizione alla guerra del Vietnam, e dove visse fino alla morte.[2]
In onore di Jane Jacobs ogni anno, nel primo fine settimana di maggio, in numerose città di tutto il mondo si tiene una manifestazione culturale denominata Jane’s walk che consiste in passeggiate libere, gratuite, organizzate localmente, durante le quali le persone si riuniscono per esplorare, parlare e celebrare i loro quartieri, con lo scopo di sviluppare una tradizione e un’educazione urbana, nonché un approccio progettuale basato sulla concertazione con la comunità. Attualmente sul territorio italiano le "walks" vengono realizzate, tra le varie città, a Bologna,[3]Cagliari,[3]Catania,[4]Milano,[5]Napoli,[4]Olbia,[5]Perugia, Roma,[5]San Benedetto Po,[4]Trieste, Venaria Reale (Torino), Viterbo e, nel 2024, San Giovanni Valdarno (AR).
«I suoi scritti commenti seminali e stimolanti sullo sviluppo urbano hanno avuto un effetto enorme sugli abitanti delle città, sui progettisti e sugli architetti. Attivista sociale e sostenitrice del principio di pensare globalmente e agire localmente, ha lasciato la sua impronta indelebile sul paesaggio di Toronto. Stimolando la discussione, il cambiamento e l'azione, ha contribuito a rendere le strade della città canadese e i quartieri vivaci, vivibili e funzionali per tutti.» — nominata il 9 maggio 1996, investita il 22 giugno 1998[6]