Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale |
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Abbreviazione | ITACA
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Tipo | Associazione senza fine di lucro tra enti pubblici e soggetti privati[1]
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Fondazione | 1996
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Fondatore | Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano
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Scopo | Attivare azioni condivise dal sistema regionale per promuovere e garantire un efficace coordinamento tra le stesse, ed assicurare il miglior raccordo con le istituzioni statali, enti locali ed operatori del settore
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Sede centrale | Roma
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Area di azione | Italia
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Presidente | Elisa De Berti
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Direttore | Giuseppe Rizzuto
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Lingua ufficiale | italiano
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Membri | Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, Associazioni di categoria, sindacati e Consorzi di cooperative[2] (2022)
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Impiegati | 8[3] (2023)
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L'Istituto per l'innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale - ITACA è un centro tecnico per l'innovazione e trasparenza degli appalti e della compatibilità ambientale.
Costituisce una struttura competente a favorire e ad assicurare, nella Conferenza delle regioni e delle province autonome, un'attiva organizzazione tecnica e funzionale tra le medesime Regioni ed altri enti ed attori del settore. L'associazione è nata nel 1996 per volontà delle Regioni italiane, che ne sono i soci fondatori, aprendo la facoltà di associarsi ad associazioni di categoria, sindacati e consorzi di cooperative[2].
Il lavoro di ITACA è la ricerca tecnica e la valutazione delle delibere specialistiche della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Costituisce, inoltre, un centro tecnico d'appoggio per l'esercizio delle istituzioni Regionali nell'Osservatorio dei contratti degli enti pubblici nei vari tipi di appalto.
I fini del suo statuto mirano a tre punti fondamentali:
- La trasparenza negli appalti e concessioni pubbliche, tramite la diffusione dei dati attinenti;
- L'unificazione con sistemi qualità, (normativa UNI EN ISO), degli iter degli appalti pubblici:
- Lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche per la sostenibilità ambientale.
L'attività dell'istituto riguarda aree tematiche che spaziano anche in campi collaterali e specificatamente:
Soci
- Soci fondatori:
- Regioni italiane
- Province autonome italiane
- Soci sostenitori:
Protocollo Itaca
L'istituto, con un gruppo di lavoro specifico, nell'anno 2001 ha elaborato un protocollo comune tra le Regioni Italiane per la valutazione dei requisiti e delle soglie di edilizia sostenibile, denominato Protocollo Itaca. Tale protocollo segue i metodi e gli standard già applicati in altri Paesi, come quello Britannico definito BREEAM (BRE Environmental Assessment Method) e quello Statunitense LEED (Leadership in Energy and Environmental Design|), che sono una serie di valutazioni e strumenti per aiutare l'edilizia professionale a comprendere e mitigare l'impatto ambientale nello sviluppo del disegno e della costruzione degli edifici. Sono stati stabiliti 10 principi base che devono caratterizzare la bioedilizia:
- Armonia e sostenibilità del sito e dell'intervento edilizio.
- Tutela e mantenimento dell'ambiente storico.
- Riduzione del consumo d'energia e utilizzo di fonti rinnovabili.
- Sicurezza e salubrità del costruito.
- Sostenibilità ambientale, economica e sociale della tecnologie edilizie.
- Eco-compatibilità certificata dei materiali.
- Differenziazione progettuale per la diversa qualità dell'abitare.
- "Safety" e di "Security" dell'edificio.
- Qualità abitativa e domotica.
- Formazione e training partecipato professionale e progettuale.
Il protocollo completo è articolato in 70 schede di valutazione e stabilisce requisiti minimi di sostenibilità edilizia. Accanto ad esso è stato elaborato anche un protocollo semplificato di 28 schede e il sistema si organizza in un insieme di fogli procedurali:
- Foglio calcolo Pesi
- Foglio Pesi ridotto
- Protocollo 28 finale
- Protocollo ITACA finale RELAZIONI
- Protocollo ITACA finale SCHEDE
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni