L'Istituto Gould si trova in via de' Serragli 49 a Firenze, all'interno di palazzo del Rosso.
Storia
Nel 1574 Antonio Corsi del Rosso, originario di Signa ed arricchitosi nel commercio della seta, acquistò in questo sito alcuni appezzamenti di terreno con case, che qualche anno più tardi, nel 1610, suo figlio Andrea decise di riunire in un unico edificio. Venne incaricato il giovane Gherardo Silvani, che creò un vero e proprio palazzo, con un appartamento nobile, un salone da ballo, uno scalone e un giardino al quale si accede tramite una loggia sulla facciata posteriore.
Durante tutto il XVII e XVIII secolo i Del Rosso si preoccuparono di abbellire il palazzo e il giardino, con dipinti e sculture, citati per la prima volta nella guida del Cinelli del 1677. Nella quadreria figuravano opere di artisti soprattutto fiorentini e napoletani, come Ottavio Vannini, Salvator Rosa, Monsù Desiderio e Luca Giordano.
Dall'inizio del XIX secolo il palazzo passò in diverse mani, tra cui quelle delle famiglie Ricasoli e Salviati (il cui stemma è sulla grata nell'androne di ingresso), che fecero alcuni adattamenti secondo le proprie necessità. Uno degli ultimi proprietari fu il reverendo Stewart della Chiesa evangelica di Scozia, che lo donò poi alla Chiesa valdese per ospitare la facoltà di teologia valdese.
Nel frattempo, nel 1871, venne fondato a Roma dall'americana Emily Gould l'omonimo Istituto, come centro di insegnamento e avviamento al lavoro. Quando venne trasferito a Firenze negli anni venti del Novecento, l'Istituto trovò sede proprio nei locali della Scuola Teologica Valdese. L'Istituto svolge da allora attività sociale mirata al recupero dei giovani in difficoltà. Nello stesso edificio ha sede una foresteria dove è possibile alloggiare. I proventi derivanti dalla foresteria sono destinati alle opere sociali della Diaconia valdese (strutture per minori e case per anziani).
Descrizione
L'interno del palazzo ospita un grazioso cortile, porticato su due lati, con colonne e peducci in pietra serena che sorreggono volte a vela. Sul retro si apre un giardino privato molto ampio, chiuso sul lato del palazzo da un loggiato con volte a crociera a tutto sesto su colonne doriche. A sinistra della loggia un androne con ampio portone veniva usato per il passaggio delle carrozze. In fondo al giardino si trova un vascone esagonale opera del Silvani, composto da un'edicola con timpano triangolare rivestita da rocce spugnose, dove si trovava una statua di Apollo. Agli angoli della vasca si trovano stemmi Del Rosso con la torre merlata racchiusi entro scudi a forma di bocca spalancata, secondo l'esempio del Buontalenti.
Al piano nobile spicca il grande salone centrale con un soffitto a cassettoni. Alle pareti si trovano quattro grandi nature morte di Marco Antonio Angiolelli, che vennero acquistate nella seconda metà del Seicento durante la vendita dell'eredità di Giovan Carlo de' Medici.
Altre immagini
Il cortile
La loggetta
La fontana a muro
Stemma Salviati
Bibliografia
Toscana Esclusiva XIV edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane, Firenze 2009.