Le isole Ebridi (in ingleseHebrides, in gaelico scozzeseInnse Gall) sono un esteso gruppo di isole situate al largo della costa occidentale scozzese. Abitate fin dal Mesolitico, hanno avuto influenze culturali sia celtiche che norrene. Dal punto di vista geologico sono costituite dalle rocce più antiche delle Isole Britanniche.
Spesso viene usato il termine Western Isles (Isole occidentali) per definire le Ebridi nel loro complesso e non, come sarebbe corretto, le sole Ebridi esterne.
Le Ebridi sono un arcipelago situato sulla costa occidentale della Scozia, formato da più di 100 isole, di cui solo una quarantina abitate. Le Ebridi sono divise in due gruppi: le Ebridi Interne e le Ebridi Esterne. Le Ebridi Interne comprendono le Isole di Mull, Islay, Jura, Skye e le isole minori adiacenti, mentre le Ebridi Esterne comprendono le Isole di Lewis e Harris, North Uist, South Uist, Benbecula, Barra e le isole vicine.
Le Ebridi sono rinomate per la loro bellezza naturale, con paesaggi mozzafiato che includono spiagge di sabbia bianca, aspre scogliere, brughiere selvagge, laghi tranquilli e maestose montagne.
Storia
Preistoria
Le Ebridi furono abitate a partire dal Mesolitico; vi sono poi molti esempi di strutture del Neolitico, come i megaliti di Callanish.
Età antica
Nel 55 a.C., lo storico greco Diodoro Siculo scrisse di un'isola chiamata Hyperborea (trad.: "Molto a Nord") e fece un riferimento al cerchio di pietre di Callanish (Callanish Stones).
Età medievale
I primi documenti scritti che descrivono la popolazione delle isole sono del VI secolo, quando fu fondato il regno di Dalriada. A nord di Dalriada, si ritiene che le Ebridi fossero occupate dai Pitti, tuttavia i documenti storici sono rari. Lo storico James Hunter nel 2000 ha affermato che gli abitanti di queste isole avevano poco a che fare con Bridei I, re dei Pitti nel VI secolo, nonostante ci sia quasi la certezza che essi fossero di cultura e lingua pittica.[1]