Dopo l'arrivo dei primi islamici in Nuova Zelanda, che si insediarono nei campi d'oro Dunstan di Otago, all'inizio del XX secolo arrivarono tre importanti famiglie provenienti dal Gujarat, in India. Mezzo secolo più tardi, nel 1950, fu fondata ad Auckland la prima organizzazione islamica neozelandese, la New Zealand Muslim Association. Nell'anno successivo la nave di profughi SS Goya portò in Nuova Zelanda oltre sessanta islamici provenienti dall'Europa orientale: fra loro c'era anche Mazhar Krasniqi, che successivamente sarebbe stato due volte presidente della New Zealand Muslim Association. Gli islamici indiani e quelli europei collaborarono per comprare un edificio e farlo diventare un Centro islamico nel 1959. Nel 1960 arrivò il primo imam, Maulana Said Musa Patel, a sua volta proveniente dal Gujarat. Alcuni studenti provenienti dall'Asia meridionale e dal Sud-Est asiatico fondarono altri luoghi di preghiera e centri islamici a partire dagli anni sessanta, nonostante la popolazione islamica in Nuova Zelanda sia rimasta comunque relativamente ristretta per molti anni a seguire.
L'immigrazione su larga scala iniziò con l'arrivo degli operai di etnia indiana provenienti dalle Figi negli anni settanta, seguiti da una successiva ondata di immigrati provenienti dallo stesso Paese per effetto del golpe del 1987. All'inizio degli anni novanta furono ammessi in Nuova Zelanda molti immigrati provenienti dalle zone di guerra in Somalia, Bosnia ed Erzegovina, Afghanistan, Kosovo e Iraq.
Bibliografia
(EN) Drury, Abdullah, Islam in New Zealand: The First Mosque (Christchurch, 2007) ISBN 978-0-473-12249-2