«C'è una guerra globale contro i lavoratori, l'ambiente e la democrazia. Per sconfiggere questa Internazionale Nazionalista, non possiamo semplicemente tornare al fallito status quo (…). È arrivato il momento per noi progressisti di formare un movimento per la giustizia globale.»
Formare un movimento popolare per la giustizia globale, capace di mobilitare lavoratori, donne e diseredati di tutto il mondo con una visione comune di democrazia, prosperità, sostenibilità e solidarietà.
L'Internazionale Progressista è un'organizzazione politica globale che unisce attivisti, leader politici e organizzazioni progressiste disinistra.[1][2]
L'Internazionale Progressista è stata annunciata il 30 novembre 2018 in un evento del Sanders Institute a cui hanno partecipato molti politici, economisti e attivisti progressisti tra cui Naomi Klein, Cornel West, Fernando Haddad, Jeffrey Sachs, Niki Ashton e Ada Colau.[6] È stata poi formalmente fondata e lanciata l'11 maggio 2020 nel mezzo dell'emergenza pandemica globale di Coronavirus per contrastare la percepita rinascita del nazionalismo.[7]
Varoufakis, co-fondatore di DiEM25, ha dichiarato in un articolo che porta la sua firma sul quotidiano britannico The Guardian che l'Internazionale Progressiva è stata creata «allo scopo di mobilitare persone in tutto il mondo per trasformare l'ordine globale e le istituzioni che lo modellano».[8]
L'organizzazione è sostenuta esclusivamente con donazioni e contributi dei suoi membri e non è accettato il finanziamento di: lobby, dirigenti di società di combustibili fossili, assicuratori sanitari, case farmaceutiche, multinazionali tecnologiche, banche (con alcune eccezioni) e società private.[9]
Nel 2022 il partito polacco Lewica Razem lascia Diem 25 e l'Internazionale Progressista, in polemica con la posizione assunta da esse sull'Invasione russa dell'Ucraina nel 2022.[10]
Visione politica
Le aspirazioni a cui l'Internazionale Progressista mira possono essere riassunte in virtù di una visione di un mondo che sia:
Democratico, in cui tutte le persone hanno il potere di plasmare le loro istituzioni e le loro società.
Decolonizzato, in cui tutte le nazioni determinano il loro destino collettivo libero dall'oppressione.
Giusto, che risolve la disuguaglianza nelle nostre società e sostiene l'eredità della nostra storia condivisa.
Egalitario, che serve gli interessi dei tanti e mai dei pochi.
Liberato, in cui tutte le identità godono di pari diritti, riconoscimenti e poteri.
Solidaristico, dove la lotta di ciascuno è la lotta di tutti.
Sostenibile, che rispetta i confini planetari e protegge le comunità in prima linea.
Ecologico, che porta la società umana in armonia con il suo habitat.
Tranquillo, dove la violenza della guerra è sostituita dalla diplomazia dei popoli.
Post-capitalista, che premia tutte le forme di lavoro mentre abolisce il culto del lavoro.
Prospero, che sradica la povertà e investe in un futuro di abbondanza condivisa.
Plurale, dove la differenza è celebrata come forza.[11]