Imleria badia(Fr.) Vizzini, 2014 comunemente conosciuto come boleto baio è un fungo della famiglia Boletaceae.[1]
Descrizione della specie
Cappello
6–15 cm di diametro, convesso, poi un po' pianeggiante, carnoso,
cuticola
vellutata, asciutta, diventa viscida con l'umido, di colore marroncino, bruno-rossastro
margine
involuto, leggermente eccedente, regolare
Tubuli
Lunghi fino a 12 mm, adnati, prima biancastri, poi subito giallo-verdastri, virano al blu al taglio o al semplice contatto.
Pori
Tondi, giallo pallido, viranti al blu se compressi.
Gambo
12 x 4 cm, fibroso alla base, cilindrico, leggermente ventricoso, attenuato alla base, alcune volte incurvato, di colore giallo sporco oppure nocciola, più chiaro all'apice.
Carne
Compatta, color bianco sporco oppure giallastra, bruno-rossiccia sotto la cuticola del cappello, leggermente virante al blu al tocco.
11-14 x 4-5,5 µm, fusiformi, bruno-olivastre in massa.
Habitat
Fruttifica in terreni acidi, in prossimità di ceppaie, in boschi di conifere, più raro nei boschi di latifoglie.
Molto diffuso al nord Italia, cresce dall'estate all'autunno.
Commestibilità
Commestibile, di media qualità ma localmente molto apprezzato. Si sconsiglia di consumarlo crudo.
Si presta molto bene ad essere essiccato.
In zone a rischio di contaminazione radioattiva, è stato segnalato come specie che accumula elementi radioattivi (es. Cesio 137)[2].
In analisi di laboratorio condotte in Francia, è stato misurato il quantitativo di cesio 137 che è risultato essere al di sotto dei 60 becquerel in Boletus aestivalis, mentre in Imleria badia è apparso un valore molto alto, oltre i 1000 becquerel.
La predetta ricerca è stata effettuata nel 2001 dalla Commissione Francese di Ricerca e Informazione sulla Radioattività.
^Copia archiviata, su arpa.piemonte.it. URL consultato il 31 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2013).
Bibliografia
Ewald Gerhardt, Guida ai Funghi, Zanichelli, 2005, ISBN88-08-19068-4.
Carlo Papetti, Giovanni Consiglio e Giampaolo Simonini (a cura di), Atlante fotografico dei Funghi d'Italia Vol.I, Associazione Micologica Bresadola, 1999.