È altresì il socio di maggioranza della Pacific Drilling, quotata nella Borsa di New York, e della Israel Corporation, quotata invece nella Borsa di Tel Aviv, nonché della Kenon Holdings quotata in entrambe le borse. È inoltre il proprietario della holding israeliana Lynav Holdings e dell'olandese Ansonia Holdings.[1] Possiede anche una partecipazione dell'85% nella squadra di calcio portoghese del Famalicão e il 32% delle quote dell'Atlético Madrid.[2] Secondo la rivista Forbes, nel 2022 il suo patrimonio è stimato in 11 miliardi di dollari.[3]
Biografia
Idan Ofer è il figlio del defunto miliardario israeliano Sammy Ofer (originariamente Shmuel Herskovich) e Aviva Ofer. Suo padre era un magnate marittimo israeliano immigrato in Israele dalla Romania.[4][5] Suo fratello maggiore è l'uomo d'affari israeliano Eyal Ofer[3] e suo zio Yuli Ofer.
Ofer è cresciuto ad Haifa, in Israele, da una famiglia di discendenza ebrea ashkenazita (ebreo-rumeno).[3][4][5] Fu arruolato per il servizio militare obbligatorio nella marina israeliana, prestando servizio come vice comandante di una motovedetta. Si è laureato presso l'Università di Haifa, in Israele, in Economics and Shipping.[6][7] Ha poi conseguito un Master in Business Administration presso la London Business School negli anni '80.[6][8][9]
Carriera aziendale
Ha iniziato la sua carriera espandendo l'attività di spedizione di famiglia a Hong Kong negli anni '80.[4][7] Ha poi lavorato a Singapore e negli Stati Uniti.[7] Nel 1987 ha fondato la Eastern Pacific Shipping.[10]
È il principale azionista del Quantum Pacific Group, una holding con sede a Guernsey,[3][11] e della Israel Corporation, una delle più grandi holding pubbliche quotate alla Borsa di Tel Aviv. È stato presidente della Israel Corporation dal 1999 al 2010 e membro del suo consiglio di amministrazione dal 1999 al 2013.[6][7] Ha fatto parte dei comitati consultivi di Synergy Ventures e Aspect Enterprise Solutions.[6] Ha anche investito in Better Place, un'azienda di auto elettriche fallita nel maggio 2013.[3]
Nel 2014 ha fondato Kenon Holdings come spin off della Israel Corporation.[12][13] È una holding focalizzata principalmente su attività orientate alla crescita nei settori automobilistico ed energetico.[14] Ha ereditato alcuni degli investimenti precedentemente detenuti dalla Israel Corporation, come Qoros, un progetto congiunto creato in collaborazione con Chery Automobile che produce automobili destinate a un mercato cinese "giovane e di mentalità internazionale".[13][15][16] Altri investimenti includono Zim Integrated Shipping Services, IC Power,[13] anche Inkia Energy, una compagnia energetica peruviana e filiale della IC Power.[17][18] Nel frattempo, la Israel Corporation mantiene investimenti in raffinerie di petrolio e prodotti chimici israeliani.[13]
Fa parte del comitato consultivo del Council on Foreign Relations e del Dean's Council della John F. Kennedy School of Government presso l'Università di Harvard.[6][7] Con Richard Branson e altri, è co-fondatore della Carbon War Room, un think tank sui cambiamenti climatici con sede a Washington.[7][19] Secondo The Financial Times, è "un liberale di Tel Aviv nello stampo del vecchio partito laburista israeliano".[4]
Dopo la morte del padre nel 2011, ha ereditato metà della fortuna paterna e la sua collezione di arte moderna.[3] Di conseguenza, nel 2013, era già l'uomo più ricco di Israele.[11][20]
Vita privata
È stato sposato quattro volte. La prima con Orly (divorziato), la seconda con Romen Ben Ami (divorziato), la terza con Yifat Gurion (divorziato). La quarta moglie, sposata nel 2009, è Batia Perry, impegnata nella raccolta fondi di beneficenza.[21][22] Ha cinque figli. Hanno risieduto ad Arsuf, in Israele (vicino a Tel Aviv) fino al 2013 per poi spostarsi a Londra.[23] Sua figlia Leigh Ofer risiede a New York; gli altri figli vivono a Londra.[3]