Ibn Kathir

Ismāʿīl ibn ʿUmar ibn Kathīr (in arabo إسماعيل بن عمر بن كثير?; 1301Damasco, 1373) è stato uno storico e giurista arabo, nonché tradizionista ed esegeta musulmano.

Biografia

Il suo nome completo era Abū l-Fidāʾ, ʿImād al-Dīn, Ismāʿīl ibn (b.) ʿUmar b. Kathīr, al-Qurashī, al-Busrawī; l'ultima nisba gli proveniva dall'essere nato a Bosra (Siria).
Nella sua formazione fu influenzato dagli studi di Ibn Taymiyya, al-Mizzi, Ibn al-Firka, ʿĪsā b. al-Mu'tim, Ahmad b. Abī Ṭālib, Ibn al-Hajjār, Bāhā al-Dīn al-Qāsim b. Muẓaffar b. ʿAsākir, Ibn al-Shīrāzī, Isḥāq b. Yaḥyā al-Ḥammūdī, Zakariyyāʾ Shaykh e Muḥammad b. Zarrād.

Posizione ufficiale

Completati i suoi studi, nel 1341 ottiene la sua prima nomina quale socio di una commissione d'inchiesta chiamata a indagare su alcuni casi di eresia. In seguito ricoprì altre cariche semi-ufficiali, le quali culminarono nella posizione di docente della Grande Moschea di Damasco[1], attribuitagli in via ufficiale nel giugno/luglio 1366.

Impegno di studio

Ibn Kathir scrisse un notissimo commentario del Corano, il Tafsir al-Qurʾān al-ʿadhīm (per i musulmani sunniti, secondo solo al tafsīr del Ṭabarī), assai consultato per la sua affidabilità e la ricchezza di ʾaḥādīth[2] (Tafsir cui ricorrono spesso i movimenti salafiti[3][4]).

Rinomato per la sua straordinaria memoria intorno ai detti di Maometto e del Corano, Ibn Kathir apparteneva alla scuola giuridica sunnita dello Sciafeismo (come indicato nel suo stesso libro Ṭabaqāt al-Shāfiʿīyya 'Categorie dei seguaci dell'Imam Shafi'i').

Vecchiaia e morte

Divenuto cieco negli ultimi anni di vita[5], egli attribuiva la sua cecità all'aver duramente lavorato di notte – in condizione di precaria illuminazione – per studiare il voluminoso Musnad di Ahmad ibn Hanbal; intendeva organizzarlo in maniera diversa da quanto aveva fatto il suo scrittore, rendendolo maggiormente fruibile al lettore.

Ibn Kathir morì a Damasco nel 774 E. (1373).

Opere

  • Tafsīr Ibn Kathīr
  • al-Bidāya wa al-nihāya (L'inizio e la fine), anche noto come Taʾrīkh Ibn Kathīr (La storia di Ibn Kathir), Il Cairo, Maṭbaʿat al-Saʿāda, 1932-9/1351-8, 14 voll.
  • al-Sīra al-Nabawiyya (La vita del profeta)

Note

  1. ^ Ibn Kathir Ismāʿīl, Le Gassick Trevor (trans.), Fareed M. (rev.), The Life of the Prophet Muhammad: English translation of Ibn Kathir's Al Sira Al Nabawiyya, 2000.
  2. ^ le narrazioni delle azioni, i detti o i silenzi di Maometto e i suoi Compagni (i Sahaba)
  3. ^ An Introduction to the Salafi Da'wah, su qss.org. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2015).
  4. ^ Copia archiviata, su salafibookstore.com. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
  5. ^ Ibidem.

Bibliografia

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