L'ISVEIMER - acronimo di Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale - è stato un ente di diritto pubblico, e poi una Società per azioni, la cui attività era l'esercizio del credito a medio termine.
Attività
L'istituto, creato con Regio decreto nel 1938[1] e riorganizzato nel 1953[2], si occupava principalmente di finanziare, con un tasso agevolato, la creazione di nuovi impianti industriali o gli ampliamenti per le piccole e medie imprese del mezzogiorno continentale[3], svolgendo funzioni simili all'Irfis e al Credito Industriale Sardo[4].
L'ente era partecipato dalla Cassa per il Mezzogiorno (40%) e dal Banco di Napoli (28,5%)[5].
Trasformato in società per azioni nel 1993, è stato posto in liquidazione nel 1996[6].
Note
- ^ Regio decreto 3 giugno 1938, n. 883, in materia di "Costituzione dell'Istituto per lo sviluppo economico dell'Italia meridionale, con sede in Napoli"
- ^ Legge 11 aprile 1953, n. 298, in materia di "Sviluppo dell'attività creditizia nel campo industriale nell'Italia meridionale ed insulare"
- ^ Enciclopedia Europea, vol. 6, Milano, Garzanti, 1978, p. 338.
- ^ Enciclopedia dell'economia Garzanti, Milano, Garzanti, 1992, p. 616, ISBN 88-11-50442-2.
- ^ Arrigo Cervetto, Lo scontro finanziario e politico sulla chimica, su Lotta comunista, aprile 1979
- ^ Fabio Massimo Signoretti, Il Banco Napoli liquida ISVEIMER, in la Repubblica, 4 aprile 1996. URL consultato il 10 settembre 2015.
Bibliografia
- Alessandro Pavarin, Lo sviluppo del Mezzogiorno. L'intervento dello Stato e il sistema bancario della nascita della Repubblica agli anni Sessanta, Roma, Apes, 2011, ISBN 978-88-7233-064-7.
- Storia d'Italia. Annali, 23: La banca, Torino, Einaudi, 2008, ISBN 978-88-06-19120-7.
Voci correlate
Collegamenti esterni