Hugo Samuel Bergmann è nato e cresciuto a Praga che all'epoca faceva parte dell'Impero austro-ungarico.
Era membro dell'intellighenzia praghese che frequentava il salotto che si riuniva a casa di Berta Fanta della quale Bergmann sposò la figlia Else.[1]
Bergmann fu direttore della Biblioteca Nazionale Ebraica tra il 1920 e il 1935. Fece venire dalla Germania Gershom Scholem per dirigere la sezione di Giudaica.
Con Martin Buber fondò Brit Shalom, un'organizzazione che sosteneva una soluzione binazionale per promuovere la coesistenza di ebrei e arabi nello Stato di Israele.
Bergmann è il padre di Martin S. Bergmann, professore di psicologia alla New York University, zio del filosofo e storico ceco Pavel Bergmann e nonno del regista, scrittore e produttore americano Michael Bergmann.
Scrisse sulla natura della meccanica quantistica e della causalità. Interpretava la spontaneità della natura con l'idea psicologica che quanto più ci avviciniamo agli elementi della natura o alle componenti dell'individuo, tanto meno è sostenibile un rigido determinismo causale e tanto più libertà dobbiamo concedere agli elementi personali decisivi:
Bergmann ha ricevuto due volte il Premio Israele nel 1954, per le discipline umanistiche[3]
e nel 1974 per il suo speciale contributo alla società e allo Stato di Israele.[4]
È stato insignito del premio Yakir Yerushalayim (Cittadino degno di Gerusalemme) nel 1967, anno di inaugurazione del premio.[5]
(DE) Hugo Bergmann, Das philosophische Werk Bernard Bolzanos, Hildesheim, Georg Olms, 1970.
(DE) Miriam Sambursky, Zionist und Philosoph. Das Habilitierungsproblem des jungen Hugo Bergmann, Leo Baeck Instituts.
(DE) Dieter Wiechmann, Der Traum vom Frieden. Das bi-nationale Konzept des Brith Schalom zur Lösung des jüdisch-arabischen Konflikts in der Zeit von 1925-1933., Frankfurt am Main, Wochenschau, Schwalbach, 1998, ISBN9783879204168.