Nata a Luhanka il 14 febbraio 1904, era la figlia del politico sovietico ed ex leader comunista finlandese Otto Wille Kuusinen.[2][3] Hertta Kuusinen si trasferì in Unione Sovietica dopo il padre nel 1922. Lavorò per il Comintern a partire dal 1922 e divenne membro del Partito Comunista Finlandese nel 1930.[4] Fu testimone dell'ascesa al potere di Adolf Hitler in Germania nel periodo 1932-1933 e insegnò alla Scuola Internazionale Lenin dal 1933 al 1934. Tornata in Finlandia nel 1934 sotto copertura con il nome di Iris Pettersson per lavorare per il partito comunista clandestino,[4] finì subito dopo in carcere per oltre dieci anni.
Carriera
Kuusinen divenne nota per essere la principale donna comunista nella Finlandia del dopoguerra. Nel 1948 divenne la seconda donna a ricoprire l'incarico di ministro del governo finlandese.[3]
Il clima politico in Finlandia cambiò dopo la seconda guerra mondiale. Kuusinen fu rilasciata nel settembre del 1944[4] e nelle prime elezioni del dopoguerra tenutesi nel 1945, fu eletta all'Eduskunta nella lista della Lega Democratica Popolare Finlandese (SKDL).[3] Fu segretaria generale dell'SKDL dal 1952 al 1958, quando l'SKDL divenne il partito più grande dell'Eduskunta con 50 seggi su 200. Negli anni cinquanta e sessanta Hertta Kuusinen si spese molto
per l'attuazione di riforme sociali e culturali quali la riduzione dell'orario di lavoro settimanale, la parità salariale, il congedo di maternità e degli assegni familiari.[4] Fu deputata al Parlamento fino al 1972 e detenne anche il record di voti personali (58.770/1948) ricevuti nelle elezioni parlamentari fino alle elezioni del 2007.[5] Tra il 1969 e il 1974 Kuusinen fu presidente della Federazione democratica internazionale delle donne.[3]
Vita personale
Hertta Kuusinen è stata sposata con i politici comunisti Tuure Lehén (1923-1933) e Yrjö Leino (1945-1950).[6]
Morì a Mosca il 18 marzo 1974, all'età di 70 anni. Per sua volontà le sue ceneri furono disperse nel cimitero di Helsinki e non fu eretta una tomba in sua memoria.[4]
Note
^(FI) Hertta Kuusinen, su Eduskunta Riksdagen. URL consultato il 5 marzo 2024.
^Kimmo Rentola. (1998). Finnish communism, O.W. Kuusinen, and their Two Native Countries in Communism, National & International. SHS. Studia Historica 58. Helsinki: 161-162