Herbert Gruber

Herbert Gruber
NazionalitàAustria (bandiera) Austria
Altezza183 cm
Peso80 kg
Bob
RuoloFrenatore
Pilota (dal 1971)
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 0 1 0
Mondiali 0 0 1
Europei 0 1 0

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Statistiche aggiornate al 23 febbraio 1975

Herbert Gruber (Colonia, 9 novembre 1942) è un ex bobbista austriaco, medaglia d'argento olimpica a Grenoble 1968 nel bob a quattro.

Biografia

Attivo negli anni sessanta e nella prima metà degli anni settanta, ha gareggiato in entrambi i ruoli di questo sport, iniziando la carriera come frenatore per poi convertirsi al ruolo di pilota a partire dal 1971.

Ha partecipato a tre edizioni dei Giochi olimpici invernali: a Innsbruck 1964 si classificò al settimo posto nel bob a quattro, mentre a Grenoble 1968 vinse invece la medaglia di bronzo nella disciplina a quattro con Erwin Thaler, Reinhold Durnthaler e Josef Eder; quattro anni dopo, a Sapporo 1972 gareggiò nel ruolo di pilota in entrambe le specialità, piazzandosi in ottava posizione nella gara a due e in sesta in quella a quattro.

Prese inoltre parte ad almeno tre edizioni dei campionati mondiali da pilota, conquistando in totale una medaglia. Nel dettaglio i suoi risultati nelle prove iridate sono stati, nel bob a due: medaglia di bronzo a Breuil-Cervinia 1971, vinta in coppia con Josef Oberhauser, e sesto a Sankt Moritz 1974; nel bob a quattro: quarto a Breuil-Cervinia 1975.

Agli europei ha invece conquistato una medaglia d'argento da frenatore, vinta nel bob a quattro a Igls 1967.

Nel 1996 venne inoltre insignito della Medaglia d'Argento al Merito della Repubblica Austriaca[1].

Palmarès

Olimpiadi

Mondiali

Europei

  • 1 medaglia:

Onorificenze

Decorazione d'onore in argento dell'ordine al merito della Repubblica austriaca - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la medaglia d'argento vinta ai Giochi olimpici invernali del 1968»
— 1996[1]

Note

  1. ^ a b (DE) Lista dei titolari di Onorificenze della Repubblica Austriaca (PDF), su parlament.gv.at, Parlamento della Repubblica Austriaca, 23 aprile 2012, p. 1013. URL consultato il 9 aprile 2020 (archiviato il 9 aprile 2020).

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