Hedvig Catharina era erede del Castello di Löfstad ed il suo matrimonio rafforzata la posizione sociale e politica del suo consorte. Nel decennio 1760, il principe ereditario (il futuro Gustavo III di Svezia), si diceva fosse innamorato di lei.[1] Nel 1764, Il principe Gustavo aveva l'abitudine di camminare sul tetto a terrazza del Palazzo Reale poiché voleva stabilire un contatto con lei e vederla quando lei stessa si mostrava sul tetto del Palazzo Fersen ogni giorno alle quattro; le inviò dei fiori e chiese degli incontri nel parco del Palazzo di Karlberg. Non è probabile che il rapporto sia andato oltre ciò; l'atteggiamento di Hedvig all'interessamento fu descritta come "un po' divertito, un po' abbastanza sprezzante".[1] Dopo il 1772, quando suo marito fu creato riksråd (consigliere di stato), fu nota a corte come riksrådinna, l'equivalente femminile, e quindi dato uno status elevato. È stata descritta come un'amica intima di Gustavo III durante i suoi primi anni di regno: apparteneva alla cerchia intima dei suoi confidenti, con cui rimaneva fino a tarda notte a discutere[1], ed egli la trovava intelligente e colta. Durante le sue riforme culturali, quali la sostituzione del francese con la svedese nella vita culturale, come nella lirica ed a teatro, ella fu una a cui chiese consiglio; alla première dell'opera in lingua svedese Zaire (1774), fu l'unica delle donne alla corte a contraddirlo in merito alla sua riforma dicendo che la parola svedese "tesoro" era inferiore al suo equivalente francese.
Hedvig fece ricostruire la chiesa di Ljung nel 1796, a cui donò una collezione di monete storiche, che sono ancora conservate lì. Divenne vedova nel 1794 e morì a Stoccolma nel 1800, venendo sepolta in quella stessa chiesa.