Figlio del filosofo Rudolf, prese alcune lezioni alla Staatsgymnasium di Vienna, e fu pupillo di Arnold Schönberg e Anton Webern, ma fu prevalentemente autodidatta di formazione. [1] Con la sua prima sonata per piano, composta nel 1922, vinse il prestigioso Vienna Art Award.[1][2] Nel 1925 diventò professore del Conservatorio Klindworth-Scharwenka di Berlino, e qui si avvicinò al movimento di sinistra extra-parlamentare "Das rote Sprachrohr".[2] In questo periodo la sua produzione si politicizzò, e iniziò a comporre inni di protesta e musiche per film e lavori teatrali spiccatamente di sinistra.[1][2] Nel 1930 iniziò una lunga collaborazione con Bertolt Brecht come compositore di fiducia dei suoi lavori teatrali.[1][2]
Con l'avvento del nazismo riparò negli Stati Uniti d'America, dove insegnò composizione e storia della musica alla School for Social Research di New York e dove scrisse insieme a Theodor W. Adorno il celebre saggio Composition for the Film. Durante questo periodo compose diverse colonne sonore, e ottenne due candidature agli Oscar.[2] Al termine della guerra, con l’inizio della guerra fredda e il crescere della tensione est-ovest, fu espulso verso la Germania Est in quanto possibile comunista, nel quadro delle attività della commissione parlamentare McCarthy.[2]
^abcdJohn Sandford, Eisler, Hann, in Encyclopedia of Contemporary German Culture, Routledge, 2013, ISBN 1136816100.
^abcdefghi Hans-Michael Bock, Tim Bergfelder, Hanns Eisler, in The Concise Cinegraph: Encyclopaedia of German Cinema, Berghahn Books, 2009, ISBN0857455656.
Bibliografia
Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN88-07-80595-2.