Alla sua vita sono stati dedicati alcuni romanzi e alcuni film.
Biografia
Jannetje Johanna Schaft era nata a Haarlem il 16 settembre 1920[3][4][5], seconda figlia dell'insegnante Pieter Schaft e Aalje Talea Johanna Vrijer[3][4][5].
Durante gli anni dell'università, divenne una tra le principali esponenti dell'Amsterdamse Vrouwelijke Studentenvereeniging, il movimento femminile studentesco di Amsterdam.[3][4]
Nel 1940, quando i Paesi Bassi erano già occupati dalle truppe tedesche, andò a vivere insieme alle sue amiche Nellie Luyting e Annie van Calsum in appartamento al nr. 59 di Michelangelostraat, nel quartiere di Amsterdam-Zuid.[5] Nel frattempo, iniziava a maturare in lei un sentimento di odio verso le truppe di occupazione.[5]
Dopo aver fatto ritorno a Haarlem[4], nel 1943 si unì ad un gruppo di partigiani di idee vicine alla sinistra, il Raad van Verzet (RVV), guidato da M.A.F. "Frans" van der Wiel.[4][5] In seguito, si unì ad un altro membro del gruppo, Jan Bonekamp di IJmuiden[4][5]: insieme a Boonenkamp e a Jan Brasser, la Schaft intraprese la sua prima grossa azione il 27 novembre 1943, azione che prevedeva lo spegnimento della centrale elettrica di Velsen-Noord.[5]
Nel gennaio 1944, la Schaft partecipò al sabotaggio del "Cinema Rembrandt" di Haarlem, dove venivano proiettati film di propaganda nazista.[3][5]
L'8 giugno dello stesso anno, la Schaft partecipò assieme a Bonekamp all'attentato di Piet Faber (padre di Klaas Carel Faber), un olandese che collaborava con i nazisti.[3][5]
Tredici giorni dopo, la Schaft sparò al comandante di polizia W. Ragut, poi colpito a morte da Bonekamp, che però - a differenza della Schaft, che riuscì a fuggire - fu arrestato dalla polizia tedesca.[3][4]
In seguito, la Schaft condusse le proprie azioni assieme alla scultrice e pittrice Truus Oversteegen[3], con la quale il 1º marzo 1945 uccise l'ispettore di polizia J. Zierikzee[3].
Il 21 marzo 1945, la Schaft, dopo aver fallito assieme ad Oversteegen l'attentato alla Sig.ra Sievel (che si salvò per via della sua folta pelliccia)[3], si mise in viaggio con una pistola nascosta in alcuni giornali illegali in direzione di IJmuiden, ma una volta giunta a Haarlem-Noord, fu arrestata dalle truppe tedesche.[3][4]
Dopo essere stata trasferita nella prigione di Amsterdam[4], il 17 aprile 1945 fu condotta nelle dune di Overveen, nel comune di Bloemendaal, dove fu fucilata da un plotone d'esecuzione guidato da Willy Lages.[3][4][5]
Terminata la guerra, il 27 novembre 1945, le sue spoglie mortali furono deposte assieme a quelle di altri 421 membri della resistenza a Bloemendaal, dove fu eretto un monumento in loro onore.[4][5]
Trasposizioni letterarie della vita di Hannie Schaft
Het meisje met het rode haar. Roman uit het verzet 1942-1945 ("La ragazza dai capelli rossi. Romanzo della resistenza 1942-1945"), romanzo biografico di Theun de Vries del 1956[6]
Alla vita di Hannie Schaft è ispirato anche il romanzo di Harry Mulisch del 1982De aanslag.[7]
Trasposizioni cinematografiche della vita di Hannie Schaft