Considerato oggi uno dei più grandi scrittori polacchi della seconda metà del XX secolo, è noto soprattutto per le memorie dei due anni di internamento in un gulag, Inny świat. Zapiski sowieckie, pubblicato in inglese nel 1951, con il titolo A World Apart: a Memoir of the Gulag.
Al termine della guerra, impossibilitato a rientrare nella Polonia comunista, si stabilì definitivamente nell'Europa occidentale: dapprima a Roma, poi, nel 1947, a Londra assieme alla moglie, la pittrice Krystyna Domanska (che morí suicida pochi anni più tardi), e, infine, stabilmente a Napoli dal 1955, dove si risposò con Lidia Croce, una delle figlie di Benedetto Croce. Da questo matrimonio ebbe due figli: Andrea Benedetto e Marta. Nel dopoguerra fu tra i fondatori della rivista Kultura, edita in lingua polacca (inizialmente a Roma e poi a Parigi), che si pose come espressione della cultura polacca dissidente in esilio.
La sua produzione letteraria ebbe come tema dominante la denuncia dei crimini commessi dal regime sovietico[2]. Numerosi furono i suoi interventi su varie testate giornalistiche italiane. Herling-Grudziński collaborò a lungo con Tempo presente, rivista culturale fondata da Nicola Chiaromonte e Ignazio Silone. Suoi scritti apparvero anche sul Mondo di Mario Pannunzio e sui quotidiani Corriere della Sera, diretto da Giovanni Spadolini, e il Giornale di Indro Montanelli. Nonostante ciò, tranne l'amicizia con Chiaromonte e Silone, Herling-Grudziński fu trattato come un emarginato dal mondo culturale italiano. Nel 1965, quando la Rizzoli pubblicò Un mondo a parte, il quotidiano Paese Sera ne invocò addirittura l'espulsione dal territorio nazionale[2][3].
Morì a Napoli il 4 luglio del 2000. Fu sepolto nella Cappella di Benedetto Croce nel «Quadrato degli uomini illustri». La celebrazione del funerale fu accompagnata dal canto corale dell'inno nazionale polacco.
Un mondo a parte
Del periodo di internamento in un gulag, Herling-Grudziński trasse le sue memorie in Inny świat. Zapiski sowieckie. Pubblicato a Londra nel 1951, con il titolo A World Apart: a Memoir of the Gulag e una prefazione affidata a Bertrand Russell,[4] già nel 1953 ne circolò una versione clandestina in polacco, lingua nella quale fu ufficialmente tradotto solo nel 1988, a 35 anni dall'edizione inglese. In Francia non trovò una casa editrice sino al 1985 nonostante per lui si fosse battuto Albert Camus.[5]
La prima edizione italiana, edita da Laterza, risale al 1958[6] con il titolo Un mondo a parte. La casa editrice, la stessa di Benedetto Croce, lo stampò "controvoglia, quasi per un obbligo, diciamo così, familiare"[7] e scelse di "diffonderne pochissime copie".[8] Nel 1965 il libro fu ripubblicato da Rizzoli nella quasi indifferenza generale[9].
Solamente dopo la caduta del Muro di Berlino, una parte del mondo intellettuale di sinistra riuscì ad accettare lo scrittore. Nel 1994 la Feltrinelli ripubblicò Un mondo a parte, contribuendo a far uscire Herling dall'oscurità. Nel 1999 presso lo stesso editore uscì Don Ildebrando: Oreste Pivetta su l'Unità e Nello Ajello sulla Repubblica paragonarono lo scrittore polacco rispettivamente a Primo Levi e a Stendhal.[10]
Premi e riconoscimenti
Nel 1994 ottenne il Premio Viareggio Internazionale.
Nel 2003 vinse il Premio Napoli alla memoria[11].
Il 20 novembre 2012 alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano, e ai suoi omologhi polacco e tedesco, Komorowski e Gauck, è stata scoperta la targa dedicata allo scrittore sulla villa in cui visse a Napoli per quarantacinque anni.[12][13]
Opere
Traduzioni italiane
Pale di altare, trad. Dario Staffa e Pier Francesco Poli, Milano: Silva, 1956
La convalescenza, Roma: Associazione italiana per la liberta della cultura, 1957
Da Gorki a Pasternak. Considerazioni sulla letteratura sovietica, Roma: Opere nuove, 1958
Un mondo a parte, trad. Gaspare Magi, Bari: Laterza, 1958; Milano: Rizzoli, 1965; Milano: Feltrinelli, 1994, 2003, 2007; Milano: Mondadori, 2017 [con un dossier di testi e documenti e introduzione di Francesco M. Cataluccio] ISBN 978-88-04-68390-2
Introduzione, in Franz Kafka, Il silenzio delle sirene, a cura di Andreina Lavagetto, Milano: Feltrinelli, 1994
Gli spettri della rivoluzione e altri saggi, introduzione di Francesco M. Cataluccio, Firenze: Ponte alle Grazie, 1994
Controluce, con Titti Marrone, postfazione di Sergio Romano, Napoli: Tullio Pironti, 1995
Ritratto veneziano, trad. Mauro Martini e Donatella Tozzetti, Milano: Feltrinelli, 1995
Lettera, in Gli anni di Goffredo. Cronologia bibliografica di Goffredo Fofi, a cura di Giuseppe Fonseca, Napoli: Dante & Descartes, 1997
Le perle di Vermeer trad. Laura Quercioli Mincer e Piero Di Nepi, introduzione di Francesco M. Cataluccio, Roma: Fazi, 1997, 2004
Testimonianza, in Ignazio Silone, Romanzi e saggi. 1: 1927-1944, a cura di Bruno Falcetto, Milano: Mondadori, 1998
Villa Tritone. Interludio bellico in Italia, in "La terra delle sirene", n. 16, dicembre 1998, pp. 9-23
Don Ildebrando e altri racconti, trad. Mauro Martini, introduzione di Francesco M. Cataluccio, Milano: Feltrinelli, 1999
Ricordare, raccontare. Conversazione su Šalamov, con Piero Sinatti, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 1999
Variazioni sulle tenebre. Conversazioni sul male, a cura di Édith de la Héronnière, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2000
Breve racconto di me stesso, a cura di Marta Herling, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2001
Introduzione, in Nikolaj Berdjaev, Gli spiriti della rivoluzione russa, a cura di Mauro Martini, Milano: Bruno Mondadori, 2001
Tre scritti: Villa Tritone, Guida essenziale della Polonia, La storia d'Europa nel secolo XIX di Benedetto Croce, a cura di Marta Herling, Torino: Annali del Centro Pannunzio, 2001, pp. 35-58
La mia isola. Conversazione con Wlodzimierz Bolecki, in L'isola, ed. cit., 2003
Requiem per il campanaro, trad. Vera Verdiani, postfazione di Francesco M. Cataluccio, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2003
La notte bianca dell'amore, trad. Vera Verdiani, con una conversazione con Wlodzimierz Bolecki a cura di Marta Herling, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2004
Postfazione, in Józef Czapski, La morte indifferente. Proust nel gulag, trad. Milena Zemira Ciccimarra, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2005
Il pellegrino delle libertà. Saggi e racconti, a cura di Marta Herling, Napoli: L'ancora del Mediterraneo, 2006
Pagine sull'Umbria, trad. Marta Herling, a cura di Arnaldo Picuti, Foligno: Orfini Numeister, 2013 [dal Diario scritto di notte]
Etica e letteratura,(a.c. Krystyna Jaworska, con un saggio introduttivo di Wlodzimierz Bolecki e una testimonianza di Goffredo Fofi; cronologia redatta da Marta Herling), Milano, Mondadori (collana I Meridiani), ISBN 9788804714200, settembre 2019.
Il viandante del cimitero [Wędrowiec cmentarny], in La grande malattia dell'Europa, traduzione di Simone Bergalla, Introduzione di Alberto Cavaglion; Sevgi Doǧan, L’Album del dissenso in Turchia, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2023, ISBN978-88-498-7267-5.
Note
^Zdzisław Kudelski, Gustaw Herling-Grudziński – wątek żydowski. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2013), Rzeczpospolita, July 5, 2003. (PL)
^abcRoberto Righetto, Herling, il '900 controcorrente, su «Avvenire», ottobre 2019.
^"Un giornale romano fiancheggiatore del Pci, Paese Sera, arrivò addirittura a chiedere che quell'anticomunista fosse sbattuto fuori dall'Italia". Paolo Mieli, Storia e politica, Rcs Libri, Milano, 2001, p. 342.
^"Dei molti libri che ho letto sulle esperienze delle vittime delle prigioni e dei campi di lavoro sovietici, Un mondo a parte di Gustaw Herling è il più impressionante e quello scritto meglio. Egli possiede a un grado assai raro il potere della descrizione semplice e vivida, ed è del tutto impossibile mettere in dubbio la sua sincerità in ogni punto. I compagni di strada che rifiutano di credere all'esistenza di libri come quelli di Herling sono necessariamente gente destituita di umanità, perché se così non fosse essi non respingerebbero l'evidenza ma al contrario ne sarebbero turbati". Francesco Cataluccio, Contro la rimozione del Gulag. Il caso di Gustaw Herling, in Storie di uomini giusti nel Gulag (a cura di Gabriel Nissim), Bruno Mondadori, Milano, 2004, p.84
^"Quel libro era troppo 'in anticipo' sulla coscienza della maggioranza degli italiani: disinformati, illusi sulla bontà del sistema sovietico o convinti che, per ragioni politiche, fosse meglio tacere". Francesco Cataluccio, Il Post, 25 febbraio 2015.
^Per La torre prese spunto da Le lépreux de la Cité d'Aoste di Xavier de Maistre. La città di Aosta ha dedicato una targa a Herling-Grudziński sotto alla Torre del Lebbroso nel 2011. Domenico Albiero, Ad Aosta ricordato Gustaw Herling, su aostasera.it, Aostasera, 18 novembre 2011. URL consultato il 19 novembre 2011.
Bibliografia
Paolo Mieli, Storia e politica, Milano: Rcs Libri, 2001
Francesco Cataluccio, Contro la rimozione del Gulag. Il caso di Gustaw Herling, in Storie di uomini giusti nel Gulag (a cura di Gabriel Nissim), Milano: Bruno Mondadori, 2004
Dall'"Europa illegale" all'Europa unita. Gustaw Herling Grudzińzski: l'uomo, lo scrittore, l'opera, a cura di Marta Herling e Luigi Marinelli, Roma: Accademia polacca delle scienze, 2015 [atti del convegno, Roma-Napoli, 1-2 dicembre 2014]