La conquista di Lucera nel 1799 fu segnata da un evento prodigioso. Duhesme cercò di trattare pacificamente con il popolo lucerino, affinché accettasse l'ingresso delle sue truppe, ma l'ufficiale di marina, Eugéne Petit venne ucciso e questo fece scaturire la rabbia dell'esercito, che decise di assaltare la città. Fu allora che la duchessa Maddalena Candida Mazzaccara fuoriuscì dalle mura della città in nome di Santa Maria Patrona e consegnò le chiavi della città al generale, che concesse alla città tre giorni di tregua, a patto che fossero uccisi gli attentatori. Allo scadere dei tre giorni, le porta della città vennero aperte e la duchessa accolse i francesi, seguita dal simulacro della Vergine, che venne esposto fuori porta Troia. Dehesme, nel vedere l'icona mariana, rimase scioccato, riconoscendola come "la Donna dal viso bruno e dagli occhi d'incisiva potenza, che quella notte gli era apparsa in sogno a dirgli che lasciasse salvo il suo popolo".[1] Per questo, nonostante l'esercito fosse pronto ad intervenire militarmente, Duhesme decide di rinunciare ai bellicosi propositi, entrando in città acclamato dalla folla. A ricordo di tale evento prodigioso fu opposta una lapide sulla facciata di Porta Troia a Lucera.[2]
Nel 1800 Duhesme guidò un corpo dell'esercito napoleonico nella campagna di Marengo. All'inizio comandava anche la divisione di Louis Boudet e Louis Henri Loison. Dopo una brillante campagna che comprese la conquista di Milano e di altre città, prese il comando anche delle divisioni di Loison, Lorge e Lapoype. Quando Napoleone combatté l'esercito austriaco di Michael von Melas presso Marengo, gli uomini di Duhesme difesero la valle del Po.
Nel 1808 guidò un gruppo nella sfortunata campagna di Spagna di Napoleone. Si distinse nella conquista di Barcellona. In seguito convinse il governatore spagnolo ad ammettere un convoglio di feriti francesi, ma i suoi granatieri completamente armati scesero dalle barelle conquistando il castello. In seguito difese la città da un assedio spagnolo. Nel 1810, dopo essere stato accusato dal maresciallo Augereau di aver permesso il saccheggio ed altre trasgressioni, cadde in disgrazia.
Duhesme scrisse anche un famoso trattato intitolato Essai historique de l'infanterie légère (Lione 1806; 3. Aufl., Par. 1864)
Note
^*Vincenzo Coletti , Indagini storiche sopra Lucera, Pompei 1934, pag. 152, 153; * Vincenzo Di Sabato , Storia ed arte nelle chiese e conventi di Lucera, Foggia 1971, pag. 581, 651.