Tra il 1877 e il 1887, aiutò il fratello Carlo ad organizzare una serie di 96 concerti sinfonici noti come Concerti popolari milanesi,[1] che diresse appena diplomato nel 1883 a soli 21 anni.[2] Fu direttore anche di concerti sinfonici alla Società del quartetto di Milano e fu per tre anni la viola del Quartetto Campanari fondato da Leandro Campanari.[3]
Andreoli compose una trentina di opere,[5] tra cui una fantasia sinfonica, due overtures per orchestra, requiem e altre partiture per quartetti d'archi, pianoforte e canto. Nel 1886 musicò La foglia di Giacomo Leopardi.
Andreoli curò per Casa Ricordi le riduzioni italiane delle opere di Beethoven, Mendelssohn, Weber, Stephen Heller (celebri i suoi 25 studi progressivi per pianoforte, Op. 47), Ignaz Moscheles, Joachim Raff, Ludvig Schytte e Chopin. Nel 1898 scrisse insieme ad Edgardo Codazzi un Manuale di armonia corredato da 763 esempi musicali e 210 esempi pratici, «opera informata di criteri fisici e sperimentali dell'Elmholtz e secondo molti principi teorici del Riemann, senza per questo tener calcolo degli armonici inferiori e della reale funzione melodico-armonica discendente del modo minore, in assoluto contrasto con quella ascendente del modo maggiore»;[6] il manuale ebbe molto successo e venne ristampato ed ampliato fino alla 13ª edizione. Supervisionò inoltre l'uscita della pedagogia musicale italiana a livello europeo di formazione teorica.[7]
^Atti e memorie, Societa tipografica modenese, 1933, p. 30.
^ Bianca Maria Antolini, Milano musicale 1861-1897, Libreria Musicale Italiana, 1999, p. 272, ISBN88-7096-239-3.
^ Teodoro Celli, L'arte di Victor De Sabata, ERI, 1978, p. 109.
^ Giancarlo Rostirolla e Luciano Luciani (a cura di), Guida alle biblioteche e agli archivi musicali italiani, Istituto di bibliografia musicale (IBIMUS), 2004, p. 434, ISBN978-88-88627-09-0.
^ Angelo Pedrazzi, Minuetto per pianoforte per le nozze della graziosa Maria Gramigna coll'egregio Guglielmo Andreoli, Bologna, Fratelli Cocchi, SBNMUS0076875.