Agli inizi del 1517 si presentò sotto le mura di Verona per assumere i soldati che avevano assediato la città, ormai restituita alla Repubblica di Venezia. Della Rovere partì con un esercito di circa 5.000 fanti e 1.000 cavalieri, che affidò a Federico Gonzaga, signore di Bozzolo, raggiungendo le mura di Urbino il 23 gennaio 1517.
La guerra però era di fatto terminata per mancanza di fondi da parte di Francesco Maria della Rovere, che ben presto non fu in grado di pagare le truppe assunte a Verona. Dopo alcune devastazioni infruttuose in Toscana e Umbria, iniziò a cercare una soluzione diplomatica con il papa. Nel mese di settembre venne firmato un trattato con il quale della Rovere fu sollevato di tutte le censure ecclesiastiche e lasciato libero di ritirarsi a Mantova con tutta la sua artiglieria, così come con la ricca biblioteca raccolta in Urbino da parte dell'ex duca Federico III da Montefeltro.
Claudio Rendina, I capitani di ventura, Newton Compton, 1994.
Filippo Giraldi Della Rovere, Alcuni fatti di Francesco Maria Feltro Della Rovere duca d'Urbino : cronaca in forma di dialogo fra l'autore e lo zio Annibale con epistola dedicatoria a Leonardo Della Rovere del 1558 / scritta da Filippo Giraldi da Mondolfo, Considerazioni introduttive di Alessandro Berluti, Mondolfo, Archeoclub d'Italia, 2016.